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Pasquetta, l’appello del Cardarelli: “Con alcol su barbecue si rischia la vita”

Nel Centro Grandi Ustionati nel 2022 curati 103 pazienti, la metà per incidenti con alcol. Il direttore Villani: “Mai usare alcol per alimentare la fiamma”
A cura di Nico Falco
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Il barbecue acceso con l'alcol spruzzato direttamente dalla bottiglia, la fiamma di ritorno, l'esplosione e la corsa in ospedale con ustioni profonde a volto, braccia e corpo. Un copione che ogni anno i reparti specializzati si trovano ad affrontare, con esiti gravissimi se non mortali. Per questo motivo Romolo Villani, dierttore dell'Unità Operativa Complessa di Terapia Intensiva Grandi Ustionati del Cardarelli ha voluto lanciare un appello: "Non accendere il barbecue con l'alcol, rischi la vita".

L'Unità Operativa è il punto di riferimento nel Centro Sud per il trattamento delle ustioni più gravi, i pazienti che arrivano in questo centro sono in condizioni critiche e vengono assistiti da una equipe specializzata. Si tratta di cure molto lunghe e complesse, che coinvolgono diverse specialità. Successivamente i pazienti vengono sottoposti a ulteriori trattamenti e interventi presso il entro Grandi Ustionati – Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’Ospedale.

Nel 2022, spiega il medico, presso il centro specializzato dell'ospedale napoletano sono stati assistiti 103 pazienti. Oltre la metà di questi è rimasta ferita in incidenti avvenuti proprio perché era stato usato dell'alcol per accendere il fuoco o alimentare la brace; 15 persone sono decedute nonostante le cure. Spiega Villani:

I pazienti che arrivano a noi a seguito di questo tipo di incidenti sono diversi in base alla stagione d'inverno si tratta di anziani che accendono il focolare, in primavera ed estate sono giovani che alimentano il barbecue. L'appello che rivolgiamo a tutti è di prestare di prestare la massima attenzione nell’accensione di fuochi e barbecue, evitando sempre l’utilizzo di alcol per alimentare la fiamma; per una leggerezza di pochi istanti si rischia la morte o gravi danni permanenti.

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