La ricetta della pastiera napoletana vegana senza ricotta, uova, burro e latte
Non solo il casatiello: arriva anche la pastiera targata "veg". La Pasqua napoletana, dunque, si arricchisce di un nuovo prodotto culinario, sebbene anche questo, come il suo "collega" salato, non sembra aver ancora conquistato del tutto i cuori dei napoletani, ma solo quello di pochi intimi aficionados del cruelty free.
E dunque, addio ad ingredienti tradizionali come la ricotta, uova, burro ed il latte per la preparazione della pastiera: al loro posto, ecco il tofu (ovvero, caglio di semi o polenta di soia), il latte vegetale, farina integrale, fecola di patate, e via dicendo. La ricetta della pastiera vegana, ovviamente, non è standard: c'è chi ci aggiunge l'uvetta, chi la curcuma, e così via. Insomma, si può creare partendo praticamente da qualunque cosa, purché rigorosamente non animale e 100% vegan.
Tuttavia, anche quest'anno la pastiera napoletana, assieme al casatiello, sarà l'immancabile prodotto "tradizionale", presente su tutte le tavole. Anche perché, proprio come il casatiello, si tratta di una ricetta nata proprio sul territorio partenopeo e poi diffusasi un po' ovunque. Secondo la leggenda, la pastiera fu creata dalla sirena Partenope: ma in realtà fu ideata sulla base delle offerte alla dea pagana Cerere, che portavano in processione le uova simbolo di rinascita.
a ricetta attuale fu probabilmente perfezionata nei conventi, ed in particolare le "pastiere" per antonomasie divennero quelle delle suore di San Gregorio Armeno. Un'altra leggenda vuole che invece la Pastiera fosse proprio "Pasta di Ieri", fatta con ricotta, uova, grano ed aromi: alcuni pescatori, rimasti in balia delle onde per alcuni giorni, si sarebbero salvati proprio grazie a questa "Pasta di Ieri", che divenne così simbolo di rinascita anche per loro.