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Parte a Napoli la campagna per il Referendum autonomia differenziata. Obiettivo: raccogliere le firme

Servono 500.000 firme entro settembre per il referendum popolare che abroga la legge sull’autonomia differenziata voluta dalla maggioranza di destra e dal governo Meloni.
A cura di Redazione Napoli
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Entra nel vivo anche a Napoli la campagna referendaria per l'abrogazione della legge sull'Autonomia differenziata. Martedì 23 luglio, alle ore 18 in piazza Municipio, il comitato referendario costituito in città, di cui fanno parte Cgil, Uil, le forze politiche che hanno sottoscritto il quesito referendario e le associazioni ed i movimenti de "La Via Maestra", terrà un primo evento pubblico nel quale verranno illustrate le ragioni del "no" alla legge Calderoli e verranno raccolte le firme a sostegno del referendum. Ci sarà tempo entro la fine settembre per raccogliere e depositare le 500mila firme necessarie in Cassazione per l'indizione del referendum popolare, con l'obiettivo di andare alle urne nella primavera del 2025.

Flavia Sorrentino, vicepresidente del Consiglio comunale, spiega:

Contro l'autonomia differenziata bisogna stare in prima linea, chiamando tutti i cittadini alla lotta e alla partecipazione. Per questo sarò in piazza Municipio alla manifestazione che dà il via a Napoli alla raccolta firme per il referendum abrogativo di una legge discriminatoria che aumenta i divari territoriali e che punta a fare del Mezzogiorno l'ancella d'Italia. Nella nostra città il Consiglio Comunale ha già dichiarato, attraverso l'approvazione di atti pubblici, la netta opposizione al regionalismo in salsa leghista e sono certa si dimostrerà compatto ora che risulta fondamentale richiamare alla mobilitazione popolare.

È un percorso in salita: servono 500.000 firme entro i primi giorni di settembre e per questo serve anche trovare un linguaggio diretto che arrivi al cuore delle persone.

L'autonomia differenziata non è una materia astratta, ma il modo per chiamare con un altro nome le scuole, gli ospedali, i contratti di lavoro, l'assistenza agli anziani, le infrastrutture. Con la sua approvazione tutti questi servizi saranno efficienti e potenziati nelle regioni con redditi alti e totalmente distrutti nelle regioni più povere. Un baratro nel quale non possiamo scivolare.-

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