Che si tratti di strategia difensiva per ottenere clemenza in sede processuale o reale sentimento per aver strappato alla vita un ragazzo di ventiquattro anni lo si capirà solo durante il dibattimento processuale. Per ora ci sono i fatti: il ragazzo di 17 anni dei Quartieri Spagnoli che ha ucciso con tre colpi di pistola alle spalle Giovanbattista Cutolo, il musicista napoletano colpevole di niente, chiede scusa. «Il ragazzo è ancora sotto choc, è restio a parlare. È disperato. Da questo punto di vista è difficile parlare di quello che è successo. È una tragedia per tutti».
Lo dice Davide Piccirillo, il suo avvocato difensore che stamane ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, nel giorno precedente il funerale di "Giò Giò", previsto domani pomeriggio in piazza del Gesù.
Spiega Piccirillo:
Il ragazzo è pentito. Ha chiesto scusa ai suoi genitori e valuteremo la possibilità di scuse alla famiglia del musicista. Ha metabolizzato il suo gesto ed è molto provato e risentito per quello che ha commesso. È affranto, perché non solo ha rovinato la vita di un ragazzo, ha rovinato la sua ed ha rovinato la vita di due famiglie: già questo basta per essere disperato.
Il ragazzo ha ammesso gli addebiti. Questo dato è certo. Cercheremo di fare il meglio possibile per una difesa adeguata.
Ieri il padre del giovane assassino, intervistato da Fanpage.it ha detto «Chiedo perdono in ginocchio. Mio figlio dovrà pagare tutto ciò che la giustizia chiederà. Io mi sento un fallimento come padre».
Ieri c'è stata l'autopsia sul cadavere del musicista 24enne e la difesa attende di visionare la perizia. Resta valido ciò che il giovane fermato ha dichiarato in sede di interrogatorio. Per quanto riguarda il possesso dell'arma «il 17enne – spiega il suo legale – ha dichiarato che era in dotazione anche ad altre persone. Questo è un aspetto che chiariremo anche nel corso del processo».