Ciro Vecchione, attore della “Paranza dei Bambini”, ferito nel doppio agguato al Rione Sanità
Le sue foto sono sul sito della Berlinale, il Festival internazionale del cinema di Berlino che anche lui, in quota parte, come giovane attore esordiente, vinse, con la "Paranza dei bambini", film gomorresco ambientato al Rione Sanità e incentrato sulla scalata dei baby camorristi nei vicoli di Napoli. E proprio come per molti personaggi dell'altro lungometraggio ispirato ad un libro dello scrittore Roberto Saviano, anche per Ciro Vecchione, 19 anni, la sceneggiatura è uscita dal foglio di carta ed è diventata drammaticamente vita.
Vecchione è infatti, uno dei due feriti a colpi di pistola lunedì notte al Rione Sanità. Lunedì notte mentre era insieme a un amico diciottenne, Antonio Testa, è stato protagonista di un episodio che assomiglia ad una scena del ‘Pulp Fiction' di Quentin Tarantino: due proiettili alla testa, praticamente una esecuzione, non sono andati fortunatamente a segno: uno lo ha colpito di striscio, l'altro è entrato e uscito dalla nuca. È andata bene pure all'altro ferito, raggiunto da una ‘botta' al torace, uscita dal braccio. I due sono ricoverati in ospedale e piantonati, non sono in pericolo di vita.
Le indagini al Rione Sanità
I giovani sono entrambi residenti alla Sanità e sono incensurati: l'agguato però è in pieno stile di camorra. Almeno uno dei ragazzi è risultato controllato dalle forze dell'ordine nei mesi scorsi e risultato in compagnia di appartenenti al clan Sequino. Ciò non significa granché, vista l'alta incidenza di pregiudicati nel Rione. C'è da capire perché Ciro, alias ‘o russo, sia finito nel mirino insieme all'amico. Reazione dopo una lite? I due erano entrati in un giro?Uno scambio di persone?
C'è anche una ulteriore ipotesi ed è legata ad un fatto avvenuto mesi fa al Rione: 6 aprile, due giovanissimi arrivano al Pronto Soccorso dell'ospedale dei Pellegrini. Hanno 14 e 15 anni, sono feriti alle gambe a colpi di pistola. Abitano nella zona delle Case Nuove, sono entrambi incensurati, ma uno di loro ha un cognome "pesante": è il figlio di un uomo di fiducia di Nicola Rullo, il boss arrestato alcuni anni fa quando era ritenuto reggente del clan dei Contini. Inizia a circolare tra i vicoli una storia: doppio ferimento sarebbe stato la vendetta per una storia di bullismo. A sparare, questo si racconta tra i vicoli, sarebbe stato il parente di un ragazzo che dalle due vittime della sparatoria era stato preso di mira.
Le indagini proseguiranno, ma questo di lunedì potrebbe essere il prosieguo drammatico di una storia ‘e guagliune, quella di Ciro e Antonio, vivi per miracolo. Una cosa è certa: stavolta non è un film.