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Panettiere ucciso e fatto a pezzi a Giffoni, condannati in primo grado moglie e figlio

Condannati in primo grado moglie e figlio del panettiere ucciso e fatto a pezzi a Giffoni. Il figlio minorenne era già stato condannato in un altro procedimento.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ciro Palmieri, il panettiere di Giffoni
Ciro Palmieri, il panettiere di Giffoni

Sono stati condannati in primo grado Monica Milite e Massimiliano Palmieri, rispettivamente moglie e figlio di Ciro Palmieri, il 43enne ucciso e fatto a pezzi il 29 luglio del 2022 a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. La Corte d'Assise di Salerno ha emesso la sentenza di primo grado condannando la moglie a 18 ed il figlio a 15 anni di reclusione. Tra 90 giorni saranno depositate le motivazioni della condanna. Salgono dunque a tre le condanne: era già stato condannato in un altro procedimento il figlio minorenne della coppia.

Sentenza che è arrivata nel primo pomeriggio di ieri, dopo che i pubblici ministeri Licia Vivaldi e Stefania Faiella avevano rinunciato alle contro repliche, così come gli avvocati Rocco Pinto e Francesco Siniscalchi per le parti civili (rispettivamente, per i familiari e per il figlio più piccolo della coppia) e gli avvocati Francesco Saverio Dambrosio e Antonietta Cennamo per la difesa (rispettivamente per Monica Milite e per Massimiliano Palmieri). La pubblica accusa aveva chiesto 25 anni per la moglie e 22 per il figlio di Ciro Palmieri, ma i magistrati hanno riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate, escludendo la legittima difesa (tesi su cui puntava la difesa) che la provocazione, pur tenendo presenti le ipotesi di maltrattamento ai quali i familiari della vittima sarebbero stati sottoposti dall'uomo stesso.

La vicenda scosse l'opinione pubblica fin dai primi giorni: i familiari, nel tentativo di depistare le indagini, avevano denunciato la scomparsa. poi il cadavere di Ciro Palmieri venne ritrovato rinchiuso in sacchi di plastica in un'area boschiva di Giffoni, mutilato. Nel tentativo di distruggere il corpo, infatti, le gambe erano state colpite con un machete, e l'arto destro di staccò dal resto. Ad incastrare i familiari, anche un video delle telecamere di videosorveglianza.

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