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Pagina satirica sulla Circum, De Gregorio: “Confrontiamoci, collaboriamo. Ma non ridicolizziamo chi lavora”

Umberto De Gregorio, presidente Eav, ha invitato l’inventore della pagina Facebook “Circumvesuviana: guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti” a collaborare.
Intervista a Umberto De Gregorio
Presidente dell'Eav (Ente Autonomo Volturno)
A cura di Federica Grieco
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Umberto De Gregorio, presidente dell'Eav
Umberto De Gregorio, presidente dell'Eav

La Circumvesuviana è spesso oggetto di critiche e satira da parte degli utenti, che ogni giorno devono fare i conti con ritardi e malfunzionamenti. Proprio con l'obiettivo di strappare un sorriso a quanti ogni giorno affollano questi treni, è "Circumvesuviana: guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti", una pagina Facebook creata da Giovanni Masturzo. Umberto De Gregorio, presidente dell'Eav (Ente Autonomo Volturno), intervistato da Fanpage.it, ha spiegato che vorrebbe aprire una riflessione, insieme al fondatore, sulla finalità della pagina.

«Non sto accusando nessuno – spiega- sto facendo una riflessione, non ho una tesi precisa». Secondo il presidente dell'Eav, infatti, non è chiaro se quei post, che raccolgono centinaia di "mi piace", abbiano un intento puramente satirico o sortiscano, magari involontariamente, un effetto diverso «e cioè quello di screditare un'azienda, un servizio, ma anche un popolo, perché poi molte delle critiche riguardano i passeggeri». Con l'obiettivo di migliorare il servizio, De Gregorio ha poi invitato Giovanni Masturzo ad aprire un dibattito pubblico e a collaborare.

Presidente De Gregorio, cosa pensa di questa pagina?

L'inventore dice che è una pagina satirica: la satira la capisco perfettamente. Anche io a volte guardo delle cose su quella pagina e mi diverto. Il problema è che è nata un po’ una zona d’ombra: non si capisce se questa pagina serve per fare satira, per informare o soltanto per ridicolizzare e screditare un’attività.

In che senso ridicolizzare? Come diceva lei, il creatore ha affermato che è una pagina satirica.

Non è soltanto questo, perché la satira la capisco. Io mi chiedo se quest’operazione, condotta in questo modo, non sortisca un altro effetto, magari neanche desiderato e cioè quello di screditare un’azienda e un servizio, ma anche un popolo, perché poi molte delle critiche sono sui passeggeri: «I passeggeri puzzano, non si lavano, non pagano». I problemi ci sono, però prendiamo un episodio recente.

Il treno si ferma in galleria viene postata “Scene da film horror”: sta facendo satira o informazione? “Il treno è buio”: falso, perché il treno è stato al buio 1 minuto non 40. “Scene di panico”: falso, perché i nostri capotreno hanno detto che non c’è stata alcuna scena di panico. Allora quel post era una satira, era un’informazione, perché poi così l’hanno presa alcuni giornali o era semplicemente un tentativo di buttare fango su una cosa, che certamente ha mille problemi? Quando c’è un fatto positivo, non viene mai scritto. C’è un treno nuovo? Silenzio. Ieri facciamo un’iniziativa che si può pagare con la carta di credito? Silenzio.

Ma se è una pagina di satira…

Se è una pagina di satira, ok, ma fa anche informazione e solo in negativo, mai in positivo.

Il fondatore della pagina ha raccontato che è nata perché non esisteva una pagina sulla Circumvesuviana. 

Esiste una pagina Facebook dedicata all'informazione dell’Eav. Io non sto dicendo che la pagina non deve esserci, figuriamoci. La pagina ci sta, è anche divertente molto spesso, però il mio è un invito: riflettiamo. Perché se l’obiettivo è solo di fare ridere, va bene, ma se l’obiettivo è anche quello di cercare di migliorare un pochino le cose, allora questa pagina non aiuta per niente: scoraggi i dipendenti, invita a ridicolizzare ogni attività che si fa.

Spesso gli utenti scambiano questa pagina per quella ufficiale. Ha mai pensato di collaborare?

Assolutamente sì, ci siamo scritti varie volte con il creatore della pagina: gli ho detto se volevamo fare un dibattito pubblico, lui mi ha detto «Sì, se avrò il tempo». L'ho invito a un dibattito pubblico, ma non perché mi voglio scontrare con lui, voglio collaborare, voglio affrontare i temi in maniera seria, capire se quella pagina può portare un contributo positivo oltre a fare ridere e qualche volta non a informare, ma a disinformare.

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