Pacco bomba a casa della sindacalista Rosita Galdiero, dirigente nazionale Fiom
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Un pacco bomba è stato recapitato a Capaccio Paestum presso l'abitazione di Rosita Galdiero, dirigente nazionale della Fiom Cgil, già da tempo sotto scorta per minacce. Lo ha comunicato la stessa Fiom, che ha espresso solidarietà alla propria dirigente e parlando di una "ennesima grave intimidazione subita negli ultimi mesi dalla dirigente della Fiom, in una escalation di minacce". Galdiero è già da tempo infatti finita nel mirino di ignoti. Minacce che si sarebbero intensificate, spiega la Fiom, dopo la richiesta di rinvio a giudizio di diverse persone da parte della Procura di Benevento in una inchiesta sulla gestione di alcuni centri di accoglienza e che vedrebbe coinvolti anche personaggi della malavita locale. Indagine che è partita proprio in seguito ad un esposto di Rosita Galdiero, all'epoca segretaria generale della Cgil di Benevento.
Fatto sta che dopo varie minacce, stamane un pacco bomba è stato recapitato nei pressi della sua abitazione da ignoti: forze dell'ordine e artificieri lo hanno fatto brillare in sicurezza, ma all'interno sarebbe stata trovata una lettere con minacce che la Fiom definisce "gravissime". Fiom Cgil che nel corso della giornata di oggi ha pubblicato anche una nota con la quale esprime piena "solidarietà alla compagna Galdiero" e "il massimo sostegno alle forze dell'ordine e alla magistratura per perseguire e assicurare alla giustizia gli autori delle intimidazioni e delle minacce a cui è sottoposta da tempo la dirigente sindacale".
Questa la nota completa della Fiom Cgil:
Stamattina a Rosita Galdiero, dirigente nazionale della Fiom, è stato recapitato da ignoti presso la propria abitazione un pacco dal contenuto sospetto. Sul posto le forze dell'ordine e gli artificieri hanno fatto brillare il pacco che conteneva una lettera con minacce gravissime per la dirigente sindacale.
Si tratta dell'ennesima, grave, intimidazione, subita negli ultimi mesi dalla dirigente della Fiom, in una escalation di minacce avvenute in particolare dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Benevento di numerosi imputati. Tra i quali anche noti appartenenti ad organizzazioni criminali locali.
Il processo, scaturito da un esposto alla procura della Repubblica depositato da Galdiero, ai tempi segretaria generale della Cgil di Benevento, sulla gestione di tredici centri di accoglienza appartenenti al consorzio Maleventum, è tuttora in corso.
La Cgil e la Fiom chiedono di rafforzare le misure di protezione già in atto. Esprimono la loro solidarietà alla compagna Galdiero e il loro massimo sostegno alle forze dell'ordine e alla magistratura per perseguire e assicurare alla giustizia gli autori delle intimidazioni e delle minacce a cui è sottoposta da tempo la dirigente sindacale.