Ottantenne colpito da raro aneurisma salvato dopo intervento all’ospedale Pellegrini di Napoli
Il termine tecnico è: aneurisma del tripode celiaco. Si tratta di una dilatazione anomala della parete di un grosso ramo arterioso che si dirama dall'aorta discendente a livello della dodicesima vertebra toracica e poi si divide in tre rami arteriosi. Un aneurisma raro e grave. In questo caso, grave anche perché di oltre 6 centimetri e associato anche ad un altro aneurisma dell'aorta addominale. Il paziente, un uomo di età avanzata, 80 anni, Carlo (nome di fantasia per ovvie ragioni di privacy) non era candidabile ad un intervento tradizionale.
Per salvargli la vita e farlo tornare a casa è stato necessario un delicatissimo intervento, realizzato con successo all'Ospedale Pellegrini di Napoli. Il racconto dell'Asl Napoli 1 è questo: dopo la diagnosi in Pronto Soccorso, l’uomo è stato immediatamente trasferito alla Chirurgia Vascolare del Pellegrini. Impossibile, vista la situazione, intervenire in anestesia totale. Di qui la decisione di procedere per via transfemorale, in anestesia locale.
Si tratta d'un intervento molto complesso. A condurlo, gli specialisti Salvatore De Vivo (Responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale Chirurgia Vascolare), Mauro Maglione (Responsabile dell’Unità Operativa Semplice Radiologia Vascolare), Giulia Ferrante (Chirurgo Vascolare), Danila Smaldone (Anestesista dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione diretta da Michele Iannuzzi), coadiuvati dagli infermieri e tecnici Domenico Borgonzole, Martina Tella e Maurizio Lanzetta.
La tecnica mininvasiva prevede l’inserimento sotto guida fluoroscopica (una tecnica radiologica particolare) di due stent (sono i "tubicini" che vengono introdotti per riportare la vena ad un diametro accettabile) ricoperti allo scopo di escludere completamente la sacca aneurismatica, scongiurando così l'imminente rischio di rottura che quasi certamente avrebbe portato ad una emorragia fatale.
Grazie a questa tecnica di rilascio accurato, l'equipe è riuscita allo stesso tempo anche a minimizzare i rischi di infarto di fegato o milza, tra le possibili complicanze in queste procedure. Soddisfazione per il successo dell'intervento in queste condizioni così particolari, espressa dal direttore dell'Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva:
Risultati come questi mettono in risalto quanto sia importante la collaborazione multidisciplinare per il trattamento di patologie complesse come quella eseguita e che ha permesso, in questo caso specifico, al paziente di superare brillantemente l’intervento, ma anche di poter tornare a casa per festeggiare il Natale e la fine d’anno a casa in compagnia dei propri cari.