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Covid 19

Ospedale San Giovanni Bosco diventa solo Covid, residenti contro chiusura del Pronto Soccorso

Un gruppo di cittadini ha manifestato questa mattina, 3 novembre, davanti all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, che entro pochi giorni sarà interamente convertito in Covid Hospital: chiedono il mantenimento del Pronto Soccorso e dei servizi essenziali, hanno timore di ritrovarsi per un tempo indefinito privati del più importante presidio sanitario del territorio.
A cura di Nico Falco
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Questa mattina, 3 novembre, un presidio di protesta si è svolto davanti al San Giovanni Bosco, principale presidio sanitario dell'area nord di Napoli, che tra qualche giorno sarà interamente convertito ad ospedale Covid per tamponare la continua penuria di posti letto disponibili da dedicare ai pazienti contagiati dal virus Sars-Cov-2 che necessitano il ricovero.

I manifestanti hanno chiesto il mantenimento del Pronto Soccorso e degli altri servizi essenziali, per non lasciare sprovvisto un territorio così vasto e per non scaricare, inevitabilmente, le urgenze verso gli altri ospedali, anche quelli in affanno. La preoccupazione dei cittadini è di ritrovarsi senza un punto di riferimento sanitario sul territorio per un tempo che al momento non è nemmeno possibile da definire, col rischio di non sapere a chi rivolgersi in caso di emergenza; altro timore, che la riduzione dei posti letto per i pazienti non Covid porti a blocchi e ritardi nelle cure delle altre patologie.

Per controllare la protesta, davanti all'ospedale della Doganella sono intervenuti i carabinieri del Reparto Campania e la Polizia, ma non ci sono stati incidenti. Il San Giovanni Bosco diventerà ufficialmente Covid Hospital a partire dall'11 novembre prossimo. La decisione era stata presa nei giorni scorsi dall'Unità di Crisi della Regione Campania e dall'Asl Napoli 1 in modo da avere nuovi spazi e impiegare lo stesso personale. I posti letto dedicati ai pazienti Covid saranno 89 (40 di degenza ordinaria, 12 di ginecologia e ostetricia, 6 di ortopedia, 12+4 di cardiologia con emodinamica e 15 di chirurgia vascolare, generale e neurochirurgia); i ricoverati sono stati già trasferiti altrove e sono in corso alcuni lavori di adeguamento.

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