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Ospedale di Giugliano, dopo la devastazione più polizia per evitare violenze al Pronto soccorso

Ospedale San Giuliano, dopo le scene di violenza e la devastazione dei locali di Pronto Soccorso il presidente della Regione scrive a Prefetto e Questore per il drappello h24.
A cura di Redazione Napoli
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La situazione negli ospedali della Campania ribolle. Poca gente al lavoro causa carenza personale e turni di ferie, abnorme accesso dell'utenza ai presidi, molto spesso per questioni da codice bianco; il caldo asfissiante, l'attesa snervante che in alcuni casi si risolve non in una legittima lamentela ma in inaccettabili atti di violenza al personale e danneggiamenti di strutture. È accaduto all'ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania, uno dei comuni più popolosi dell'hinterland napoletano: il pronto soccorso è stato devastato, gli operatori terrorizzati.

Oggi il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in una lettera al prefetto di Napoli Claudio Palomba e al neo-questore Maurizio Agricola, chiede provvedimenti immediati:

Risulta non più procrastinabile l'istituzione di un presidio permanente 24 ore su 24 delle Forze dell'ordine presso il Pronto Soccorso dell'ospedale di Giugliano, al fine di prevenire ulteriori violenze e danneggiamenti ad una struttura preposta alla tutela di un diritto fondamentale della cittadinanza, di assicurare indispensabili condizioni di sicurezza degli operatori e degli utenti e di dimostrare che le istituzioni non sono sorde rispetto a legittime aspettative a minime e indefettibili esigenze di sicurezza. Confido in un intervento concreto e tempestivo.

A quanto apprende Fanpage.it il nosocomio giuglianese sarà particolarmente soggetto a sorveglianza viste le tensioni che – a detta del personale sanitario – sono all'ordine dl giorno.

Gabriele Peperoni, vicepresidente nazionale degli specialisti ambulatoriali Sumai  chiede un presidio h24:

È indispensabile che a Giugliano sia istituito un drappello di polizia h24, episodi di violenza non possono e non devono essere tollerati. Aggredire medici che sono a lavoro per salvare delle vite è un atto criminale e come tale deve essere perseguito.

Teresa Rea, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Napoli è sulla stessa linea:

Infermieri terrorizzati, minacciati e aggrediti verbalmente, ma fortunatamente solo sfiorati dalla furia barbara di chi ieri sera ha devastato il reparto d'emergenza con gravi danni alle attrezzature mediche (flebo, carrelli, materiali bombole d’ossigeno) e non, come scrivanie, computer e stampanti.

Chiederemo al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi il rispetto degli impegni assunti sulla presenza di presìdi delle forze dell'ordine negli ospedali più esposti, come quello di Giugliano in Campania e Villa Betania.

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