Ospedale Cardarelli, ancora tanti accessi al Pronto Soccorso. Cgil-Fp: “Punto di non ritorno”
Oggi, sabato 25 giugno, fino a poco prima mezzogiorno, in Osservazione breve intensiva, filtro post-Pronto Soccorso all'ospedale Cardarelli di Napoli, c'erano 70 pazienti. «Non sappiamo quanto reggerà, purtroppo», spiegano medici e paramedici a Fanpage.it. La situazione è nota da molto, troppo tempo; ieri l'ospedale più grande del Sud Italia si è visto costretto a respingere i pazienti giunti al Pronto Soccorso – tranne i casi gravi – per impossibilità di accogliere altre persone in un ambiente saturo di letti, lettighe e barelle.
Servono posti letto e personale, ma ad ogni emergenza barelle ci si indigna e sdegna e poi la situazione resta la stessa. Alfredo Garzi e Giosuè Di Maro, sindacalisti di Cgil Funzione Pubblica area metropolitana di Napoli e Campania, spiegano qual è il quadro attuale:
Purtroppo ieri abbiamo dovuto assistere impotenti ad una nuova chiusura del Pronto soccorso del Cardarelli. Siamo veramente giunti ad un punto di non ritorno. Compito del Pronto soccorso è accogliere valutare e assistere i cittadini che richiedono una risposta al loro bisogno di salute, non di respingerli, tranne i casi di emergenza indifferibile, ma ci domandiamo chi è come lo decide?
A nostro avviso è evidente che nella catena di comando dell'area critica di emergenza ci sono responsabilità che vanno individuate, perché non é possibile che nessuno pensi di essere indenne da colpe.
Chi ha la responsabilità di trovare soluzioni all’interno delle strutture ospedaliere non può svolgere il suo compito semplicemente chiudendo.
È ora di dire basta a questo malcostume per il quale di fatto il cittadino non viene accolto al pronto soccorso o peggio ancora le ambulanze vengono bloccate per ore e ore con le motivazioni più varie. In questa situazione non bisogna chiudere il PS ma bisogna adottare con immediatezza tutte le soluzioni per trovare posti letto disponibili, come fatto in meno di 24 ore l'ultima volta.