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Oscuramento inchiesta Fanpage.it, Ordine dei Giornalisti e Sindacato Campania: “Vicini a colleghi”

Ordine e Sindacato giornalisti della Campania schierati con la redazione di Fanpage.it dopo la notizia del sequestro e oscuramento di una inchiesta giornalistica: “Leso il diritto di cronaca, non è possibile che il giornalismo di inchiesta possa essere fermato a colpi di querele, magari temerarie”.
A cura di Redazione Napoli
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Il decreto di sequestro preventivo per una inchiesta giornalistica di Fanpage.it, disposto dal Tribunale di Roma suscita la reazione degli organismi di categoria, Ordine dei giornalisti e sindacato. Ottavio Lucarelli e Mimmo Falco, presidente e vice dell'Odg campano scrivono

L'Ordine dei Giornalisti della Campania è al fianco dei colleghi di Fanpage.it cui stamane è stato notificato, nella redazione napoletana, un decreto di sequestro e oscuramento preventivo – che non sappiamo in che modo e forma potrà essere eseguito – per una inchiesta giornalistica sull'ex sottosegretario della Lega Claudio Durigon che tira in ballo anche Giuseppe Zafarana, attuale comandante generale della Guardia di Finanza.

L'idea che si possa ordinare di oscurare preventivamente una testata giornalistica senza che peraltro l'Autorità Giudiziaria abbia mai ascoltato né gli autori del servizio in questione né il direttore responsabile è grave e va respinta con forza in ogni sede.

Claudio Silvestri, segretario del Sugc, il sindacato unitario dei giornalisti della Campania, in una nota scrive:

La Procura di Roma ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo dell'inchiesta pubblicata da Fanpage ‘Follow the money', sull'ex sottosegretario Durigon e i fondi della Lega. Il provvedimento è partito da una querela del comandante generale della Guardia di Finanza Zafarana, tirato in ballo dal dirigente della Lega durante una conversazione registrata. Riteniamo che quello del Tribunale di Roma sia un atto abnorme, gravissimo e inaccettabile che lede pesantemente il diritto di cronaca, garantito dalla nostra Costituzione.

Nella nota la Federazione Nazionale della Stampa, Fnsi chiede di «mettere mano a una legge che in questo Paese garantisca realmente il diritto di informazione, non è possibile che il giornalismo di inchiesta possa essere fermato a colpi di querele, magari temerarie. E uno degli elementi che ci fa piombare al quarantunesimo posto della classifica mondiale della libertà di stampa», conclude.

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