Orologi di lusso usati dai clan per riciclare denaro: “Sono contanti, si perde solo il 20%”
Provate a immaginare di dover portare all'estero qualcosa come mezzo milione di euro, e di doverlo fare con un aereo. Il limite è di 10mila euro, oltre quelli c'è da fare una dichiarazione doganale: ipotesi da scartare, se quei soldi provengono dalle estorsioni, dalla droga o da qualsiasi affare a cui è meglio che non si interessino le forze dell'ordine e il Fisco. E allora che si fa? La risposta è semplice: orologio di lusso al polso e via. Un escamotage che diverse organizzazioni criminali avevano già fiutato, ma che con la camorra viene "messo a sistema": dalle rapine al riciclaggio, tutto "fatto in casa".
Gli orologi di lusso come denaro contante
"Quello degli orologi di valore – spiega a Fanpage.it Alfredo Fabbrocini, dirigente della Squadra Mobile della Questura di Napoli – è un business tutto napoletano. Da qui, purtroppo, partono molti trasfertisti che vanno in giro in Italia e all'Estero per commettere furti e rapine. Gli orologi così recuperati mantengono il loro valore, perdono al massimo un 20%. Ed è così che, oltre ad essere un oggetto di culto per i camorristi napoletani, equivalgono anche al denaro contante: basta rivenderli per rientrare subito in possesso della somma investita".
Precedenti inchieste hanno dimostrato che le "batterie" di rapinatori specializzati negli orologi di lusso, che siano Rolex o anche di altre case anche più preziose, non solo sono spesso legate ai clan ma che si muovono in modo organizzato; tempo fa, nelle estati del 2014 e del 2015, la polizia spagnola si avvalse del supporto della Squadra Mobile per il contrasto ai trasfertisti che da Napoli raggiungevano la Spagna e uno degli investigatori venne poi insignito dell'onorificenza della “Cruz al merito Policial con distintivo Blanco” dal Governo di Madrid.
Il riciclaggio con gli orologi di valore
Bernardo Provenzano al momento dell'arresto, nell'aprile 2016, fu trovato con migliaia di euro nascosti nel pannolone: soldi per le emergenze che aveva portato con sé nel suo covo, una masseria di Corleone. Luca Esposito, genero del boss Bosti, fermato lo scorso 17 gennaio nell'aeroporto di Fiumicino, dove stava per imbarcarsi per Dubai con un green pass falso, aveva al polso un orologio prezioso: ai controlli sarebbe passato tranquillamente e, in caso di necessità, avrebbe potuto rivenderlo facilmente negli Emirati Arabi.
"Un orologio di valore ci permette di esportare anche 300mila euro e oltre all'estero – prosegue Fabbrocini – è uno dei sistemi che vengono usati da persone che hanno necessità di riciclare denaro all'estero. È sicuramente un bene di rifugio, un oggetto in cui vanno investiti soldi illeciti sapendo di poter renderli liquidi al momento giusto".