Ornella Pinto uccisa dal marito, ergastolo confermato e 180mila euro per il figlio di 7 anni
È stato confermato l'ergastolo a Pinotto Iacomino, già condannato in primo grado per l'omicidio della moglie, Ornella Pinto, uccisa nella abitazione dove viveva la coppia, a Napoli, mentre il figlio che all'epoca aveva 4 anni dormiva in un'altra stanza. La sentenza prevede anche una provvisionale da 180mila euro alla sorella della vittima, tutrice del bambino. La sentenza è stata emessa oggi dalla prima Corte di Assise di Appello di Napoli (presidente Rosanna Saraceno, giudice a latere Pasquale Santaniello), in accoglimento delle richieste del sostituto procuratore Luigi Musto e degli avvocati di parte civile Mino Capasso, Marcello Severino, Loredana Gemelli e Celeste Giliberti.
Ornella Pinto uccisa dal marito a Napoli
Ornella Pinto fu rinvenuta senza vita all'alba del 3 marzo 2021 nell'abitazione del quartiere Arenaccia, a Napoli, che fino a poco prima aveva condiviso col marito. L'uomo si era costituito qualche ora dopo a Montegabbione, in provincia di Terni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la donna venne uccisa nel sonno e non, come sostenuto da Iacomino nella sua confessione, durante un litigio: la perizia evidenziò l'assenza di segni di difesa e che le coltellate erano state almeno 13.
Ergastolo confermato a Pinotto Iacomino
L'accusa e gli avvocati di parte civile (tra cui Gianmario Siani della Fondazione Polis) hanno chiesto la conferma dell'ergastolo e delle tre aggravanti (premeditazione, crudeltà e convivenza tra vittima e omicida) che erano state riconosciute dalla Corte di Assise. Il giudice del secondo grado ha accolto le richieste e disposto una provvisionale da 180mila euro a favore di Stefania Pinto, che è stata nominata tutrice del bambino, figlio della coppia.