Ornella Pinto, uccisa dal compagno a Napoli: il bimbo resta con sua sorella
Il Tribunale di Napoli ha confermato la sospensione della responsabilità genitoriale a Giuseppe Iacomino, l'uomo che poco più di un mese fa ha ucciso la compagna Ornella Pinto. I familiari della donna hanno chiesto l'affidamento del figlio della vittima alla sorella maggiore di quest'ultima e per ora i giudici hanno optato per la sospensione della responsabilità genitoriale: una misura resa necessaria anche dal fatto che l'uomo in questo momento si trova in carcere, in attesa del processo per l'omicidio della donna. Con la sospensione, l'uomo perde anche qualsiasi diritto che al genitore spetti sui beni del figlio.
La vicenda risale alla notte tra il 12 ed il 13 marzo scorsi: lui, Giuseppe Iacomino, accoltellò la compagna Ornella Pinto con almeno 12 fendenti, prima di scappare. Il movente sarebbe da cercare nel fatto che la donna, 39 anni, avrebbe manifestato l'intenzione di lasciarlo. Ornella Pinto, agonizzante, era ancora viva: morirà poche ore dopo, nonostante i tentativi dei medici di salvarle la vita. Lui, intanto, era scappato subito dopo l'aggressione: si era messo in auto e, nonostante coprifuoco, zone rosse e via dicendo, riuscì ad arrivare indisturbato dal quartiere San Carlo all'Arena di Napoli fino in Umbria, dove si consegnò ai carabinieri di Montegabbione, in provincia di Terni. L'uomo, che ha confessato subito il delitto, si trova da fine marzo in carcere perché ritenuto gravemente indiziato di omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dall'aver commesso il fatto nei confronti di persona con la quale era legato da relazione affettiva, e rischia così l'ergastolo. Oltre a vedersi ancora sospesa la responsabilità genitoriale.