Ordinanza scuole chiuse in Campania: perché De Luca ha deciso così e cosa succede ora
L'ordinanza sulle scuole chiuse in Campania da lunedì 1 marzo arriverà domani 27 febbraio. L'Unità di Crisi della Regione sta mettendo nero su bianco le motivazioni alla base della decisione annunciata oggi coram populo dal presidente Vincenzo De Luca, durante la diretta social del venerdì. Il nodo da sciogliere è se resteranno chiuse anche le scuole dell'infanzia e le materne oltre a elementari, medie inferiori e superiori che secondo quanto annunciato dal governatore torneranno in Dad, didattica a distanza, al 100%.
Domani, durante l'incontro dell'Unità di crisi regionale saranno anche i direttori delle Asl regionali e si ragionerà dati alla mano. La questione dei dati non è di secondo piano. L'ordinanza va motivata in maniera stringente per evitare un nuovo ricorso vittorioso davanti al Tribunale amministrativo Regionale della Campania da parte dei comitati No-Dad che si oppongono alla decisione e che a Fanpage.it annunciano, seppur informalmente, la volontà di opporsi all'ordinanza che sarà pubblicata domani: «Il Tar era stato chiaro – spiega una delle ricorrenti – De Luca avrebbe dovuto evitare decisioni per tutta la Campania e si sarebbe dovuto eventualmente limitare a zone circoscritte associando la chiusura delle scuole ad altri provvedimenti». Questo ragionamento dei giudici amministrativi, contenuto nella sentenza che ha bocciato l'ultima ordinanza scuole della Regione ora però potrebbe essere superato da alcuni elementi.
Il primo è la mutata condizione epidemiologica: ci sono le varianti del Covid che sono molto più contagiose e che sono capaci di mettere in ginocchio il sistema sanitario regionale «in 2 settimane» (parole di De Luca).
Il secondo fattore è un parere tecnico del Comitato Tecnico Scientifico sulla situazione epidemiologica nelle scuole, richiesto dai governatori alla luce della diffusione delle nuove varianti del Covid. Il dossier scuole dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, tuttavia proprio oggi, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa al ministero della Salute, sull'argomento è sembrato orientato alle chiusure degli istituti in presenza in taluni casi:
Quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso. Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici.