Ordinanza Covid di De Luca, De Magistris difende i baretti: “Perché stop all’alcol dopo le 22?”
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris si dice "preoccupato" per la situazione del capoluogo partenopeo, dopo l'ordinanza di Vincenzo De Luca che ha di fatto limitato la cosiddetta "movida" campana, come estrema misura per arginare l'emergenza da coronavirus. Ordinanza che, lo stesso De Luca, ha definito come "la penultima": poi, ci sarà solo un nuovo lockdown. Ma si tratta di un'ordinanza che ha causato non poche polemiche, anche tra i cittadini. E che il sindaco De Magistris ha a sua volta duramente attaccato.
Ordinanza che prevede infatti una movida all'aperto fino alle 22: poi, scatta il divieto di alcolici da asporto. Previste invece feste pubbliche e private con un massimo di 20 persone, il che vorrebbe dire nuovo stop alle discoteche e ai baretti. Una sorta di mini-lockdown che limita, per così dire, in maniera durissima la vita notturna. Restano invece ancora sospese sagre e fiere.
"Si tratta di una ordinanza che ha provocato il caos in 24 ore", ha spiegato il sindaco di Napoli, "io sono molto preoccupato sia per la situazione sociale ed economica della città, perché abbiamo raccolto lacrime, disperazione, preoccupazione, ma anche perché vorremmo più autorevolezza, energia, forza sui provvedimenti sanitari". Una ordinanza che, secondo De Magistris, oltre al caos che avrebbe provocato ai cittadini, "scarica sempre sul cittadino, sul commerciante, sul lavoratore il tema della pandemia, così come il suo linguaggio, le minacce retoriche e i messaggi di De Luca". Nel mirino, infatti, c'è soprattutto il fatto di poter bere dopo le 22 solo nei locali, e non all'aperto, con il blocco dell'asporto. Una misura che De Magistris ha duramente attaccato. "Il presidente Vincenzo De Luca continua a reiterare l'idea che all'aperto è più pericoloso che al chiuso", ha spiegato ancora De Magistris, "e quindi nei locali dopo le 22 si può bere mentre all'aperto no. Davvero non comprendo".