L’orario di Un Posto al Sole finisce in Parlamento: c’è una interrogazione del Movimento 5 Stelle
Spostare o no, l'orario di inizio della soap opera Un Posto al Sole, la più longeva della storia della tv italiana, di recente arrivata al quarto di secolo? Da anni in onda alle 20.45, oggi Upas – trasmessa da Rai Tre – potrebbe essere anticipata nella fascia tardo- pomeridiana, quella delle ore 18.30.
Le vicende di palazzo Palladini sono state prese a cuore da Luigi Iovino, 28 anni, parlamentare del Movimento Cinque Stelle che sulla questione ha depositato un'interrogazione nientepopodimeno che al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. Il parlamentare classe 93 ha a cuore le sorti della produzione Rai-Freemantle, definita «appuntamento di riferimento per tantissime famiglie italiane; una delle produzioni di maggiore successo realizzata dalla storica sede Rai di Napoli, oltre che la più longeva della nostra tv di Stato» ed ha timore che col cambio dell'orario subisca «un'inevitabile crisi di ascolti».
Scrive il parlamentare Iovino, chiedendo a Draghi un «whatever it takes» per Raffaele il simpatico portiere, Guido l'allegro vigile urbano e per il perfido Roberto Ferri:
La Rai non è un'azienda privata- e non può non tener conto del gradimento di tantissimi spettatori fidelizzati alla fiction, né si può rischiare di minare una produzione che da oltre un quarto di secolo rappresenta uno zoccolo duro nel palinsesto di Rai 3, per sostituirla con un talk il cui gradimento non è affatto scontato.
Sostengo pienamente la linea portata avanti in questi giorni dalle sigle sindacali secondo cui un'eventuale crisi della fiction rischierebbe di assestare un colpo fatale agli studi Rai di viale Marconi, senza dimenticare quanto, in termini di immagine, ‘Un posto al sole' impatti da anni positivamente sull'indotto locale, rilanciando il ‘prodotto Napoli' in termini di attrattività turistica. Elementi di cui il consiglio di amministrazione della Rai non può assolutamente non tenerne conto.