Operaio raffineria Napoli morto per amianto, alla famiglia maxi-risarcimento da 1,5 milioni
Maxi-risarcimento da 1,5 milioni di euro ai familiari di un ex operaio della raffineria Mobil Oil Italiana di Napoli, morto per un mesotelioma pleurico dopo l'esposizione all'amianto. Il Tribunale di Roma ha condannato la Kuwait Raffinazione e Chimica spa di Napoli per la morte del lavoratore 70enne deceduto nel 2016, dopo aver contratto la malattia. L’azienda è stata condannata a risarcire la famiglia dell’operaio con la somma di 444.787 euro e, per i danni sofferti singolarmente, un importo di circa 300mila euro ciascuno alla vedova e ai 3 figli, per una cifra complessiva che va oltre un milione e mezzo di euro. Si tratta, è bene precisare, di una sentenza non definitiva. Q8 ha annunciato di aver impugnato la decisione del giudice.
La storia dell'operaio morto con mesotelioma
L’uomo aveva lavorato per 22 anni – dal 1972 al 1994 – alle dipendenze della Mobil Oil Italiana, presso la raffineria di Napoli. Era stato impegnato inizialmente come pompista e poi come conduttore caldaie e impianti di produzione della centrale termoelettrica. Nel corso del processo sono state depositate una Ctu tecnica e la perizia del medico legale che avrebbero documentato l'esposizione dell'operaio all'amianto.
La replica di Q8: "Sentenza impugnata"
La società Q8 Italia ha replicato con una nota:
"Non riteniamo corretto commentare un provvedimento giudiziario non definitivo ed oggetto di impugnazione. Ogni valutazione è stata e sarà fatta nelle opportune sedi giudiziarie, nell'ambito delle quali la società avrà modo di illustrare la propria posizione. In merito ai contenuti dell'articolo, in ogni caso si fa presente per completezza e trasparenza di informazioni, che i fatti per cui è nato il contenzioso si riferiscono a un periodo antecedente all'acquisto dello stabilimento da parte di Q8 e, dunque, ad una gestione riconducibile al precedente proprietario, Mobil Oil Italiana. Successivamente all'acquisto, la Q8 ha disposto la definitiva interruzione delle attività sia della raffineria che del petrolchimico di Napoli".
Ona: "Va bonificato il SIN di Napoli Est"
I familiari sono stati assistiti dall’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che sottolinea:
“Si tratta di una importante pronuncia perché conferma il rischio amianto anche nel settore petrolchimico, che ha visto una elevata incidenza epidemiologica di casi di mesotelioma, tumore del polmone, della laringe, e di tutti gli altri, causati dall’amianto. Questo impone una accelerazione nella bonifica e messa in sicurezza del SIN relativo proprio a Napoli, come abbiamo più volte richiesto”.