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Whirlpool chiude a Napoli, la rabbia degli operai

Operai Whirlpool bloccano stazione centrale di Napoli: tutti i treni fermi

I dipendenti della Whirlpool di via Argine hanno occupato per protesta i binari della stazione centrale di Napoli, in piazza Garibaldi. La multinazionale americana aveva comunicato ai circa 300 operai la cessazione delle attività dello stabilimento, nonostante gli impegni presi nei mesi scorsi col Governo.
A cura di Nico Falco
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Gli operai dello stabilimento Whirlpool di via Argine hanno bloccato la Stazione Centrale di Napoli, in piazza Garibaldi, in segno di protesta per le mancate risposte arrivate dal Governo in seguito alla comunicazione della multinazionale di cessazione delle attività con conseguente licenziamento per i 355 dipendenti. Si sono dati appuntamento oggi alle 8:30 nella fabbrica di Ponticelli, poi si sono diretti verso piazza Garibaldi e sono arrivati ai binari dall'accesso di via Taddeo da Sessa; in conseguenza l'intera circolazione ferroviaria è stata interrotta.

"Un'altra iniziativa di lotta per scongiurare la chiusura del sito partenopeo – spiega Antonio Accurso, segretario generale della Uilm Campania – quanto sta accadendo è inaccettabile, l'azione di Governo non può limitarsi ad una telefonata in cui si prende atto che la multinazionale non intende rispettare gli accordi, soprattutto se questo avviene in piena pandemia costringendo i lavoratori di Napoli a protestare in un momento di difficoltà e di precarietà per se stessi e per le persone coinvolte dalle proteste".

La fabbrica ha chiuso i battenti alla mezzanotte del 31 ottobre, i dipendenti hanno proclamato assemblea permanente su tre turni, mattina, pomeriggio e sera. Per oggi era previsto un incontro coi sindacati e non era stata esclusa una nuova manifestazione, con partenza all'esterno dello stabilimento di via Argine. Gli operai continueranno a ricevere lo stipendio al 100% fino a dicembre, successivamente non è ancora chiaro cosa succederà: potrebbe esserci una proroga di 75 giorni dal momento dell'avvio della procedura di cessazione dell'attività con conseguente licenziamento collettivo, ma anche il blocco dei licenziamenti fino al 21 marzo a seguito del nuovo Decreto del governo. I dipendenti, in entrambi i casi, dovrebbero poter usufruire degli ammortizzatori sociali fino ai primi mesi del 2021.

La protesta, e la presenza di manifestanti sulla linea ferroviaria, ha causato rallentamenti fino a 40 minuti per i treni in viaggio. Risultano direttamente coinvolti i seguenti treni:

• FR 9509/9599 Milano Centrale (5:00) – Salerno (11:27)
• FR 9696/9605 Bergamo (5:40) – Napoli Centrale (11:03)
• FR 9607 Torino Porta Nuova (5:50) – Napoli Centrale (11:33)
• FR 9511/9513 Milano Centrale (6:10) – Salerno (12:06)
• FR 9534/9536 Reggio Calabria Centrale (6:57) – Torino Porta Nuova (18:02)
• FR 9532 Napoli Centrale (10:40) – Milano Centrale (15:50)
• IC 550 Reggio Calabria Centrale (6:00) – Roma Termini (13:32)
• IC 590 Napoli Centrale (10:31) – Milano Centrale (19:17)
• R 12415 Cassino (8:40) – Napoli Centrale (10:40)
• R 12359 Formia-Gaeta (9:55) – Napoli Centrale (11:10)
• R 7997 Aversa (10:35) – Napoli Centrale (11:02)
• R 7998 Napoli Centrale (10:40) – Aversa (11:04)

Treni parzialmente cancellati:

• R 26407 Caserta (10:20) – Napoli Centrale (11:00): limitato a Casalnuovo (10:45)
• R 26011 Villa Literno (10:40) – Napoli Centrale (11:23): limitato ad Aversa (10:55)
• R 26412 Napoli Centrale (11:13) – Caserta (11:53): origine da Casalnuovo (11:29)

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