Omicidio Vincenzo Ruggiero, sconto di pena per l’assassino Ciro Guarente. Che resta all’ergastolo
Sconto di pena per Ciro Guarente, l'uomo condannato all'ergastolo per l'omicidio di Vincenzo Ruggiero, l'attivista gay ucciso a colpi di pistola e fatto a pezzi ad Aversa, in provincia di Caserta, ed i cui resti furono ritrovati a Ponticelli, all'interno di un garage. Il provvedimento risale allo scorso 13 giugno, suscitando commenti negativi sui social, visto che il ricordo dell'orribile vicenda di cronaca è ancora molto vivido. Ciro Guarente era stato condannato all'ergastolo in primo grado, in Appello e in Cassazione, e si trova dunque in carcere da oltre cinque anni.
Fanpage.it ha contatto l'avvocato Dario Cuomo, che ha presentato l'istanza per Ciro Guarente al giudice di sorveglianza, per capire meglio cosa questo significhi in termini di espiazione della pena:
L'ergastolo, quando non è di tipo ostativo come nel caso di Guarente, non determina l'impossibilità di uscire dal carcere, ma soltanto di avere un accesso alle misure alternative molto al di là degli anni. Quindi diciamo che in linea di massima, l'ergastolo non impedisce allo stesso Guarente di avere accesso, in futuro, alla libertà condizionata.
Nonostante lo sconto, tuttavia, la pena, ovviamente, al momento rimane la stessa, nel senso che Guarente resterà in carcere.Ma potrà accedere ai vari benefici nei prossimi anni, sempre se si comporterà bene ovviamente. Inutile sottolineare che vale anche lui così come per tutto gli gli altri detenuti.
Come da legge, ogni 6 mesi di buona condotta, al detenuto spettano 45 giorni di riduzione pena, per un totale di 90 giorni in un anno. Conclude l'avvocato:
Nel caso di Guarente, il provvedimento risale al 13 giugno scorso, quando la giudice di sorveglianza Beneduce ha accordato 495 giorni di sconto di pena, calcolati su un lasso di tempo di buona condotta dal 28 luglio 2017 al 28 gennaio 2023. Provvedimento che, tra le altre cose, non era affatto scontato.