Omicidio Ugo Russo, uno striscione per chiedere giustizia, il padre: “Da 5 anni aspettiamo la verità”
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Sono passati cinque anni dalla notte tra il 29 febbraio e 1 marzo del 2020 quando Ugo Russo, un ragazzo di 15 anni, è morto dopo aver tentato una rapina ai danni di un carabiniere libero dal servizio. Il carabiniere ha sparato, uccidendo Ugo. Quella morte, avvenuta poco prima dell'entrata in vigore del lockdown in tutta Italia, è accompagnata ancora oggi da diversi interrogativi.
Il Comitato che da sempre segue la vicenda del giovane dopo la morte, per non lasciare che la storia di questo ragazzo sia dimenticata, ha affisso tre striscioni accanto alla Galleria Vittoria con le scritte: "Verità e giustizia per Ugo Russo" e "cinque anni senza te, cinque anni con te".
Lo stesso pensiero che accompagna la sua famiglia, che attende ancora sia fatta luce su quanto accaduto quella notte. Dopo cinque anni infatti non c'è una sentenza e il processo di primo grado che vede imputato il giovane carabiniere che ha sparato è ancora in corso. Il padre del ragazzo, Enzo, ha poche parole che ripete ormai da tempo. "Sono 5 anni che aspettiamo ancora di sapere la verità di quella sera, dopo tante udienze e numerose prove siamo ancora qui ad attendere. Abbiamo piena fiducia della giustizia e speriamo che questo sia l’anno buono per la verità e la giustizia".
La vicenda della morte di Ugo Russo ha da subito diviso l'opinione pubblica. Il militare, attualmente imputato nel processo, è accusato di omicidio volontario.