Omicidio Ugo Russo, udienza preliminare rinviata. Il padre: “Vogliamo la verità, non ci fermiamo”
Quando esce dal tribunale di Napoli, Vincenzo Russo ha sulle spalle il peso degli ultimi tre anni, passati senza il figlio. "Noi cerchiamo sempre la verità, solo la verità". Suo figlio Ugo è morto a 15 anni, dopo aver tentato una rapina ai danni di un carabiniere fuori servizio, la notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo 2020. Il carabiniere ha sparato, uccidendo Ugo. Quella morte, avvenuta poco prima dell'entrata in vigore del lockdown in tutta Italia, è accompagnata ancora oggi da diversi interrogativi.
Interrogativi che passavano per un nodo cruciale, quello dell'udienza preliminare, prevista per questa mattina, durante la quale il giudice avrebbe dovuto esprimersi se far partire l'iter processuale o fermarlo. "Siamo più duri di tutto, non ci abbattiamo. Tante persone sono qui. Spero che il 9 marzo saremo ancora di più. Chi ha sbagliato, deve pagare".
Morte di Ugo Russo, genitori e fratello parte civile
Enzo Russo accoglie così il rinvio dell'udienza preliminare deciso oggi. La decisione del gup Tommaso Perrella avviene insieme però all'ammissione, come parti civili, dei genitori e il fratello di Ugo. Il giudice, anche sulla base di alcune perizie balistiche e mediche presentate dagli avvocati del carabiniere ha deciso di ascoltare il perito balistico che ha redatto la relazione dell'incidente probatorio. Il professionista sarà ascoltato in video conferenza e non è escluso che possano essere chiesti ulteriori accertamenti a integrazione.
Il presidio al Tribunale di Napoli
All'esterno del tribunale di Napoli, questa mattina, si è tenuto un presidio organizzato dalla famiglia del ragazzo e dal "Comitato Verità e Giustizia per Ugo Russo", che ha poi diffuso una nota:
Un centinaio di persone, tra parenti, amici e attivisti del comitato, sono passate al sit in davanti al tribunale mentre si teneva la prima udienza preliminare del processo per l'omicidio di Ugo Russo, a tre anni da quella maledetta notte del 1 marzo 2020.
Oltre alla Costituzione dei familiari di Ugo come parti civili, la difesa ha chiesto un escussione integrativa del perito balistico del tribunale, una delle due perizie eseguite nella modalità dell'incidente probatorio (quindi avente già valore di prova costituita). Richiesta a cui hanno aderito i pubblici ministeri in aula e non si sono opposte le parti civili e che è stata accolta dal giudice, mentre è stata respinta l'istanza sempre avanzata dalla difesa di ascoltare anche i periti di parte (i cui elaborati saranno comunque a disposizione).
E aggiunge:
Ci è stato spiegato che in virtù della riforma Cartabia il Gup acquisisce un maggior ruolo valutativo e non solo di filtro, quindi più facilmente questa attività può svolgersi pure in sede preliminare. Per quanto ci appaia strano che dopo tre anni di indagine occorra riconfrontarsi con un perito con cui già anche le parti hanno interloquito ne prendiamo atto e invitiamo tutte e tutti sotto il tribunale per l'udienza del 9 marzo alle 11.00, auspicando che poi cominci finalmente il processo vero e proprio.
Non possiamo non rimarcare però il nostro disorientamento rispetto al fatto che una persona su cui incombe una richiesta di imputazione cosi grave non sia stata ancora neppure cautelativamente sospesa dal servizio…