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L'omicidio di Ugo Russo a Napoli

Omicidio Ugo Russo, altri rilievi: nuova ricostruzione con laser scanner del luogo del delitto a Napoli

Questa mattina, 23 settembre, sono stati effettuati nuovi accertamenti nel punto in cui è stato ucciso il 15enne Ugo Russo; per la morte è imputato un carabiniere con l’accusa di omicidio volontario.
A cura di Nico Falco
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Il luogo dell'omicidio di Ugo Russo, in via Orsini, a Napoli
Il luogo dell'omicidio di Ugo Russo, in via Orsini, a Napoli
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A distanza di due anni e mezzo dalla morte di Ugo Russo, nuovi rilievi sono stati effettuati questa mattina, 23 settembre, in via Generale Orsini, a Santa Lucia, nel centro di Napoli, nel punto in cui il 15enne è stato ucciso. I consulenti della difesa sono al lavoro con scanner laser per misurare le distanze tra il punto in cui si trovava l'automobile del carabiniere (in quel momento libero dal servizio) e quello in cui si è accasciato il ragazzo dopo essere stato colpito dalle pallottole.

I rilievi sul luogo dell'omicidio del 15enne

Il 15enne dei Quartieri Spagnoli, nella notte del 29 febbraio 2020, insieme a un 17enne aveva tentato di rapinare un militare dell'Arma che si trovava in automobile con la fidanzata. Il carabiniere stava parcheggiando in via Orsini quando Russo si era avvicinato al lato guidatore e lo aveva minacciato con una pistola (che successivamente risultò essere una replica). Quello che è successo negli istanti successivi è al centro del processo, che vede il carabiniere imputato di omicidio volontario.

A febbraio c'erano stati altri rilievi, in quella circostanza disposti dalla Procura, ed era stato rimosso lo stipite di una porta, colpito da una delle ogive esplose. Le analisi sono finalizzate a determinare se, al momento degli spari, la rapina fosse ancora in corso, e se il giovane in quei momenti rappresentasse ancora un pericolo o se fosse in fuga. Per il collegio difensivo, infatti, il ragazzo sarebbe stato ucciso da un'ogiva di rimbalzo, che avrebbe appunto colpito lo stipite, mentre per gli avvocati della famiglia della vittima il colpo fatale sarebbe stato esploso quando Ugo stava ormai scappando.

La morte di Ugo Russo a Napoli

Il militare, anche lui giovanissimo, ha sempre sostenuto di avere sparato per difesa, di avere aperto il fuoco tre volte con la pistola d'ordinanza quando si è trovato il ragazzo accanto con l'arma puntata. Testimonianza che trova riscontri in quella della ragazza, che in aula, durante il processo, ha raccontato di essere appena scesa dall'auto, avere visto Russo che puntava la pistola alla testa del carabiniere, di essere scappata e di avere sentito subito dopo gli spari, e di avere pensato che a fare fuoco fosse stato il rapinatore. Diversa la versione del 17enne, complice di Russo, fuggito e poi presentatosi in caserma: secondo il ragazzo il carabiniere avrebbe esploso i primi due colpi verso il 15enne, entrambi andati a segno, e uno o due proiettili verso di lui, che si trovava sullo scooter dalla parte opposta della strada.

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