video suggerito
video suggerito

Omicidio Silvia Nowak, il passato del compagno: il cambio nome e l’omicidio di 25 anni fa

Dalle indagini sull’omicidio di Silvia Nowak emergono ombre sul passato del compagno, fermato oggi: era sospettato di un omicidio del 1999 e ha cambiato nome.
A cura di Nico Falco
43 CONDIVISIONI
I carabinieri sul luogo del ritrovamento del corpo di Silvia Nowak, a Ogliastro Marina (Salerno)
I carabinieri sul luogo del ritrovamento del corpo di Silvia Nowak, a Ogliastro Marina (Salerno)

Kai Dausel, da oggi in carcere con l'accusa di avere ammazzato la compagna, la 58enne Silvia Nowak, aveva cambiato nome qualche anno fa all'anagrafe tedesca. E dal suo passato emergono anche altri particolari, che ora sono al vaglio degli inquirenti italiani: precedenti per furto, accuse di frode e il sospetto coinvolgimento in un omicidio del 1999. L'uomo è stato fermato dai carabinieri con l'accusa di omicidio aggravato e distruzione di cadavere.

Le ombre del passato di Kai Dausel

Gli elementi sono arrivati agli inquirenti italiani da una segnalazione dell'Interpol. Il nome originario di Dausel, poi cambiato all'anagrafe, era di Uwe Altmann. Nei primi anni '90 del secolo scorso, quando ancora viveva in Germania, il 63enne era stato condannato per furto. Nel 2014 è stato coinvolto in una indagine su una frode informatica. Ma la vicenda che ha maggiormente attirato l'attenzione degli inquirenti riguarda un omicidio: l'uomo era stato tra i sospettati in una indagine del 1999.

Le accuse per l'omicidio di Silvia Nowak

Il 68enne si è sempre detto innocente e ha ribadito più volte la volontà di arrivare alla verità sull'omicidio della sua compagna; lo ha detto anche appena ieri, quando ha partecipato alla posa di una panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, nel corso di una iniziativa ad Ogliastro Marina.

La 58enne tedesca era sparita da Ogliastro Marina, frazione di Castellabate (Salerno) il 15 ottobre, lo stesso giorno l'uomo ne aveva denunciato la scomparsa. Il corpo, semi carbonizzato, era stato trovato in un'area boschiva non lontano dall'abitazione della coppia tre giorni dopo, il 18 ottobre. L'uomo era stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Vallo della Lucania il 12 novembre scorso.

Dall'autopsia è emerso che Silvia Nowak è stata uccisa con un corpo contundente che le ha sfondato il cranio; altri segni di tagli, non si esclude che siano stati inferti con lo stesso oggetto, sono stati repertati sul collo e sul bacino.

La ricostruzione con le telecamere

Fondamentali per le indagini si sono rivelate le telecamere di sorveglianza della zona. Gli inquirenti hanno appurato che quel 15 ottobre alcune persone erano state ospiti nella casa della coppia e si erano allontanate intorno alle 15. Da allora, nessuno aveva più fatto ingresso nell'immobile. Le telecamere hanno anche immortalato, è stato spiegato in conferenza stampa, "la presenza di una persona, con una particolare conformazione fisica, all'interno della proprietà, e non soltanto per un lasso di tempo breve ma di circa due ore".

Inoltre, i Ris di Parma "hanno rinvenuto su un paletto della recinzione confinante con la pineta una traccia ematica riconducibile alla persona scomparsa". Elementi  che hanno portato la Procura a "ritenere che il soggetto che si è reso autore dell'omicidio abbia fatto ingresso dalla parte posteriore dell'abitazione e si sia reimmesso nella proprietà".

43 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views