Omicidio Marzia Capezzuti, la confessione del delitto in una videochiamata su Instagram
Una confessione del delitto in una videochiamata su Instagram, durante la quale era stata raccontata sia una descrizione delle modalità dell'omicidio, sia del luogo in cui era avvenuto. La svolta nel delitto di Marzia Capezzuti, scomparsa da Pontecagnano e ritrovata morta in un casolare abbandonato dopo diversi mesi, è arrivata dopo lunghe indagini da parte degli inquirenti. Questa mattina sono state arrestate tre persone, tra cui un minorenne: si tratta della famiglia del fidanzato di Marzia Capezzuti, deceduto prima della vicenda, presso la quale la giovane milanese era rimasta a vivere dopo la morte dell'uomo.
I capi d'accusa per i tre arrestati
A finire in manette nella mattinata di oggi dopo settimane di indagini, fa sapere la Prefettura di Salerno, sono stati i coniugi Damiano Noschese e Mariabarbara Vacchiano, assieme al figlio minore della stessa coppia. Secondo gli inquirenti, la coppia è gravemente indiziata sia dell'omicidio della ragazza, sia di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, indebito utilizzo di carte di pagamento. Il figlio minore della coppia, invece, è indagato solo per omicidio ed occultamento di cadavere.
Il quadro indiziario contro gli indagati
Secondo gli inquirenti, Marzia Capezzuti era un soggetto "fragile e vulnerabile", affetta da un "disturbo della condotta in ritardo mentale di media gravità". La ragazza, di origine milanese, era andata a vivere a Pontecagnano nel 2017 in casa del fidanzato, rimanendo con loro anche dopo il decesso del giovane. La famiglia del ragazzo, tuttavia, avrebbe a quel punto incolpato senza alcun motivo proprio la giovane di quanto avvenuto, diventando una sorta di "ospite indesiderata" sottoponendola a maltrattamenti e torture. Ma non solo: una volta "isolata" la ragazza, perfino dalla sua stessa famiglia che, ignara di tutto, viveva a Milano, avrebbero messo le mani sulla cospicua pensione d'invalidità Inps che la giovane percepiva.
I prelievi di denaro dal conto della ragazza
Nel settembre 2021, come ricostruito dagli inquirenti, era stato anche aperto un conto postale intestato a Marzia Capezzuti, dal quale la coppia avrebbe prelevato ogni mese, almeno fino a giugno 2022, il denaro della pensione d'invalidità in due diverse tranche e subito dopo gli accrediti. Fondamentali, per questi accertamenti, i pedinamenti e un sistema di alert dell'impianto di videosorveglianza installato presso l'ATM dove, abitudinariamente, venivano eseguiti i prelievi di denaro: dalle immagini, è stato accertato che ad effettuare i prelievi era proprio la coppia Noschese-Vacchiano.
La "confessione" in una videochiamata su Instagram
Infine, sostengono gli inquirenti, mentre gli indagati sostenevano che la giovane si fosse allontanata volontariamente con un fantomatico nuovo fidanzato, i tre avessero invece ucciso la ragazza: portata via dall'abitazione in piena notte, il suo corpo è stato poi ritrovato solo il 25 ottobre 2022, all'interno di un casolare abbandonato di Montecorvino Pugliano, non lontano dalla stessa Pontecagnano. A rafforzare il quadro di indizi contro i tre c'è anche una sorta di "confessione" da parte del minore che, in una videochiamata su Instagram con la sorella, avrebbe descritto l'omicidio ed il luogo dove questo era avvenuto.