Checco Maimone ucciso a Mergellina per una scarpa sporcata: ergastolo a Francesco Pio Valda
È stato condannato all'ergastolo Francesco Pio Valda, sotto processo per l'omicidio di Francesco Pio Maimone, l'aspirante pizzaiolo ucciso nella notte tra il 19 e il 20 marzo 2023 a Mergellina, sul lungomare di Napoli; la sentenza, che prevede anche l'isolamento diurno per sei mesi, è stata emessa oggi, 30 gennaio, dalla Corte di Assise di Napoli (prima sezione, presidente Teresa Annunziata). Quella notte di due anni fa Maimone, che si trovava in uno dei chioschi con gli amici, venne raggiunto da una pallottola vagante esplosa durante un litigio tra due gruppi di giovani, nata per un involontario pestone su una scarpa firmata. A sparare quel colpo, hanno ricostruito le indagini, era stato Francesco Pio Valda, di recente condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa: a soli 21 anni, è ritenuto dalla Direzione Distrettuale Antimafia al vertice del gruppo criminale omonimo attivo nel quartiere Barra e legato al clan Aprea.
Ergastolo per l'omicidio di Checco Maimone
La sentenza di ergastolo per Valda è stata accolta con un grido di gioia dai genitori di Francesco Pio Maimone, che hanno ascoltato il giudice con gli occhi gonfi di lacrime. La Corte di Assise di Napoli ha condannato anche Alessandra Clemente, cugina di Valda, a 2 anni e 6 mesi di reclusione; Salvatore Mancini a 4 anni; Giuseppina Niglio, nonna di Valda, a 4 anni e 6 mesi di reclusione e a una multa di 6mila euro; Pasquale Saiz a 4 anni.
Oltre alle condanne, ci sono state anche diverse assoluzioni "per non avere commesso il fatto" da alcuni capi d'accusa contestati per alcuni imputati e il "non doversi a procedere" nei confronti di Giuseppina Valda, la 24enne sorella di Francesco Pio Valda, "perché l'azione penale non doveva essere intrapresa"; i giudici hanno ordinato la cessazione della misura cautelare e la liberazione per la ragazza e per l'ultimo imputato, il 27enne Giuseppe Perna. Lo scorso 29 ottobre era stato condannato in appello a 4 anni di reclusione Rocco Sorrentino, già giudicato in primo grado con rito abbreviato: per gli inquirenti era il giovane che aveva in custodia la pistola utilizzata nella rissa agli chalet.
La mamma di Maimone: "Volevo sentire la parola ergastolo"
"Una sola parola volevo sentire: ergastolo. E ai ragazzi dico ancora, "deponete le armi"". Lo ha detto Concetta Napoletano, madre di Francesco Pio Maimone, all'uscita dal Tribunale di Napoli dove, nell'aula 115, era stata emessa la sentenza per Valda e per gli altri imputati. "Le mamme non ce la fanno più, abbiamo partorito i nostri figli e qualche balordo ce li ha tolti", ha proseguito la donna che, insieme al marito, Antonio Maimone, ha rivolto un ringraziamento all'avvocato che li ha assistiti nel processo, Sergio Pisani.
"Mio figlio era qui, in aula con noi – ha detto Antonio Maimone all'esterno del Tribunale – a vedere questo segnale che è arrivato così forte. È stata fatta giustizia. Noi, come genitori, ringraziamo la giustizia e la magistratura per il grande lavoro che hanno fatto. Nessuno ci darà indietro nostro figlio ma spero che questa sentenza sia un segnale per tanti giovani, per far capire che è arrivato il momento di depositare le armi, che quella vita porta o al cimitero o in carcere. Auguro la stessa giustizia anche per le altre vittime innocenti".
La difesa aveva chiesto l'assoluzione
Questa mattina c'è stata l'arringa dell'avvocato difensore di Valda, Antonio Iavarone. "Valda è giovane, ha parlato, è incensurato, non ha sentenze passate in giudicato", ha detto il legale che, tra l'altro, ha chiesto ai giudici della prima Corte di Assise l'esclusione l'esclusione dell'aggravante dei futili motivi, l'esclusione dell'aggravante camorristica e l'assoluzione con la formula "il fatto non sussiste".
"Non voglio che Valda sia graziato – ha detto ancora Iavarone – non voglio che siate clementi, ma voi avete il peso di questa decisione e non potete non tenerne conto. Il vostro compito è stabilire se gli elementi a vostra disposizione possono giustificare la condanna alla massima pena. Questo difensore ritiene di no".
Lo scorso 21 novembre il procuratore della Dda di Napoli Antonella Fratello aveva chiesto l'ergastolo per Valda (con due anni di isolamento diurno), 8 anni per la sorella, Giuseppina Valda e per lo zio, Giuseppe Perna; per la nonna, Giuseppina Niglio, aveva chiesto 6 anni; 3 anni per Salvatore Mancini; 8 anni e 6 mesi per Pasquale Saiz e per Alessandra Clemente.
L'arringa interrotta da urla, spettatore allontanato
Nel corso dell'arringa uno degli spettatori ha interrotto l'avvocato difensore ed è stato poi allontanato dall'aula. "È un bugiardo – ha detto – state tenendo conto di quello che ha detto un bugiardo". In quei momenti Iavarone stava ricordando ai giudici le dichiarazioni del titolare di uno degli chalet, teste a una delle scorse udienze del processo. Il testimone a cui si riferiva l'uomo allontanato dalla Polizia di Stato aveva reso dichiarazioni sulla direzione degli spari. La presidente della Corte di Assise, che già per due volte aveva chiesto che fosse rispettato il silenzio, ha chiesto l'identificazione e l'allontanamento del responsabile.