Omicidio di Francesco Pio Maimone, pena ridotta da 6 a 2 anni per il custode della pistola
Condanna ridotta a due anni e 9mila euro per il giovane che custodì l'arma che, secondo gli inquirenti, venne utilizzata nella rissa che portò alla morte di Francesco Pio Maimone, il giovanissimo pizzaiolo di Pianura estraneo alla lite ma che venne ucciso da un proiettile esploso da un'arma da fuoco. In primo grado il giudice per le udienze preliminari Chiara Bardi aveva condannato il giovane a 6 anni, accogliendo la richiesta del pubblico ministero antimafia Antonella Fratello; ma ieri sera, dopo una lunga camera di consiglio, la Quinta Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli ha deciso per una riduzione di pena, che passa così a due anni e 9.000 euro di multa.
Il ruolo del giovane che custodì l'arma
Secondo gli inquirenti, anche il giovane, difeso dall'avvocato Antonio Usiello, sarebbe stato presente nella notte tra il 18 ed il 19 marzo del 2023 sulla scena dell'omicidio, nei pressi degli chalet di Mergellina: circostanza che sarebbe stata evidenziata dall'essere inquadrato dalle telecamere dei sistemi di videosorveglianza della zona ed in compagnia di Francesco Pio Valda, il giovane ritenuto dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Squadra Mobile come colui che avrebbe esploso i colpi di pistola durante la rissa, uno dei quali raggiunse poi al petto Francesco Pio Maimone, il giovane di Pianura estraneo ai fatti e che si trovava poco lontano assieme ad alcuni amici, rimasti illesi.
Dallo scorso 27 febbraio, Valda è finito sotto processo davanti alla prima Corte di Assise di Napoli con altri 6 imputati tra cui familiari stretti e amici, accusato di essere il responsabile della morte di Francesco Pio Maimone.