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Omicidio di Cristofer Oliva, assolto l’amico Fabio Furlan dopo 15 anni di processo

Nessun colpevole per la morte del giovane napoletano di cui non si hanno notizie dal 2009; l’amico, oggi assolto, era stato condannato a 21 anni.
A cura di Nico Falco
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Cristofer Oliva
Cristofer Oliva

È stato assolto "per non avere commesso il fatto" Fabio Furlan, sotto processo con l'accusa di avere contribuito a fare uccidere il suo amico Cristofer Oliva e a farne sparire il corpo. La sentenza arriva a 15 anni dalla scomparsa del 19enne napoletano, di cui si sono perse le tracce dal 2009. Con l'assoluzione di oggi, nonostante il tempo trascorso, la vicenda potrebbe non essersi ancora chiusa per Furlan: ha Procura Generale di Napoli ha, infatti, possibilità di presentare ricorso. L'imputato è stato condannato a 6 anni di reclusione per droga, reato che aveva ammesso nel 2015 e che in pratica ha già scontato.

Fabio Furlan assolto per l'omicidio dell'amico

Oliva scomparve nel nulla il 17 novembre 2009, quando uscì di casa per raggiungere l'abitazione dell'amico. Il suo cadavere non è mai stato ritrovato. Secondo la ricostruzione dei magistrati Furlan lo aveva ammazzato per divergenze sorte a causa di una ragazza e in seguito a litigi sulla gestione di una coltivazione di marijuana. Il ragazzo era finito nella lista dei sospettati per un falso alibi che aveva fornito all'epoca alla polizia giudiziaria.

Il 17 ottobre 2013 Furlan era stato condannato dalla Corte di Assise di Napoli a 30 anni di reclusione per omicidio volontario. L'11 maggio 2015 la Corte di Assise di Appello aveva ridotto la condanna a 25 anni e 6 mesi. Gli avvocati avevano presentato ricorso in Cassazione e il 24 giugno 2016 la Prima Sezione aveva annullato la sentenza, rinviando ad un'altra sezione della Corte di Assise di Appello per un nuovo processo; in quella circostanza Furlan era stato scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare.

Il 28 febbraio 2020 era arrivata la seconda condanna, al termine del secondo processo di secondo grado: 21 anni di carcere per omicidio, pena ridotta perché, nel frattempo, il reato di occultamento di cadavere è caduto in prescrizione. Gli avvocati avevano presentato un altro ricorso in Cassazione, che aveva portato, il 21 marzo 2022, ad un altro annullamento della condanna ed un nuovo giudizio di appello. Oggi, 13 maggio 2024, l'assoluzione per l'omicidio e la condanna a 6 anni per la droga: la decisione in accoglimento della tesi degli avvocati difensori, Dario Vannetiello e Luigi Petrillo.

Il video che mostra Cristofer Oliva nella stazione metro

Determinante per la decisione, l'acquisizione di un video registrato dalla videosorveglianza della stazione Chiaiano della Metropolitana Linea 1 di Napoli e che riprende Oliva, con addosso gli stessi giubbino e jeans che aveva in una foto pubblicata sul suo profilo Facebook: le immagini risalgono a tre giorni dopo quello in cui sarebbe stato ammazzato da Furlan. È stato proprio l'imputato a trovare il profilo social con la foto in cui Oliva indossa quei vestiti: il video era stato mostrato ai genitori ma il padre non l'aveva riconosciuto e la madre non era stata in grado di dire con certezza se quello fosse il figlio.

Secondo i legali dell'imputato, inoltre, Oliva aveva diversi nemici tra gli spacciatori napoletani e aveva denunciato dei rapinatori che, di conseguenza, potrebbero aver voluto vendicarsi; ulteriore circostanza evidenziata, quella che riguarda un giovane egiziano, all'epoca 17enne, che aveva una relazione con la ragazza contesa e che quindi potrebbe aver avuto del risentimento nei suoi confronti.

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