Omicidio di Aldo Gioia, condanne ridotte in Appello a 18 anni per la figlia e il fidanzato
Sono state ridotte a 18 anni di reclusione le condanne per Giovanni Limata ed Elena Gioia, i due fidanzati avellinesi accusati dell'omicidio di Aldo Gioia, il padre di lei. In primo grado i due erano stati condannati a 24 anni di reclusione. La IV Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli ha optato per un forte sconto di pena per i due: le motivazioni della sentenza saranno depositate entro i prossimi sessanta giorni. Per Giovanni Limata, inoltre, è stato accolto il vizio parziale di mente; per Elena Gioia, invece, sono state riconosciute attenuanti generiche. I due giovani sono difesi, rispettivamente, dall'avvocato Rolando Iorio e dai legali Livia Rossi e Francesca Sartori.
La vicenda risale al 23 aprile del 2021, in pieno centro ad Avellino: secondo quanto ricostruito dai magistrati, Elena, da poco maggiorenne, va a gettare l'immondizia e lascia il portone aperto per il fidanzato Giovanni, che entra così in casa. Il loro condominio si trova sul corso Vittorio Emanuele, la lunga arteria pedonale e via dello shopping avellinese. Aldo Gioia, che in quel momento sta dormendo sul divano, 53 anni e dirigente di un'azienda metalmeccanica, viene colpito con 13 coltellate: secondo i magistrati, l'obiettivo dei due ragazzi era di uccidere anche la madre e la sorella di Elena, che in quel momento dormivano nelle loro stanze. Le urla di Aldo, tuttavia, svegliano le due donne e costringono alla fuga Giovanni Limata. Nelle ore successive si parla di una rapina finita male, ma figlia e fidanzato crollano dopo i primissimi interrogatori e confessano il loro piano agli inquirenti.