Omicidio della mamma di Donato De Caprio, nuovi rilievi. L’avvocato: “Cercano tracce del complice”
La Polizia Scientifica sta effettuando nuovi rilievi nell'abitazione di Rosa Gigante, la madre del tiktoker e salumiere Donato De Caprio, trovata senza vita lo scorso 18 aprile a Pianura, periferia Ovest di Napoli, con una ferita alla testa e dei segni di bruciature sul corpo. L'appartamento è ancora sotto sequestro, così come quello di Stefania Russolillo, la vicina di casa accusata dell'omicidio e attualmente detenuta; la casa della donna era stata occupata ma è stata sgomberata nei giorni scorsi.
L'avvocato Sedu: "Cercano tracce del complice"
I nuovi accertamenti, spiega a Fanpage.it l'avvocato Hilarry Sedu, legale della famiglia De Caprio, sarebbero finalizzati a verificare se al momento dell'omicidio la Russolillo fosse da sola: un vicino di casa ha raccontato di avere visto la donna allontanarsi dall'appartamento insieme a un'altra persona. Motivo per cui, aggiunge l'avvocato, due giorni fa è stato negato il dissequestro dell'abitazione.
Al termine delle indagini si valuterà per il rinvio a giudizio. Stefania Russolillo, difesa dall'avvocato Raffaello Scelsi, è ancora nel carcere di Pozzuoli, sottoposta dal suo ingresso ad un periodo di osservazione di trenta giorni per monitorare le sue condizioni psicologiche; da quello che è emerso soffre di disturbi ansioso-depressivi ed era in cura.
Durante l'udienza di convalida la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Precedentemente aveva riferito agli inquirenti di non essere in grado di dire cosa sia successo quel giorno. Aveva sostenuto di essere andata in casa di Rosa Gigante e di essere stata rimproverata e aggredita dall'anziana, che l'avrebbe accusata di averle rubato la posta; lei avrebbe reagito con uno spintone e il ricordo successivo sarebbe di quando era già sulle scale, fuori dall'appartamento. Diversa la versione del compagno: secondo l'uomo la donna quel giorno sarebbe rientrata in casa e avrebbe confessato l'omicidio.
Sequestrato l'appartamento della vicina
Per conoscere le cause del decesso della 73enne si dovrà attendere l'esito dell'autopsia. Per gli investigatori è probabile che l'anziana sia stata strangolata con il tubo dell'aerosol trovato accanto al corpo all'altezza del collo e che successivamente ci sia stato il tentativo di bruciare il corpo utilizzando del liquido infiammabile.
Nei giorni successivi all'omicidio la casa di Stefania Russolillo, lasciata vacante, era stata occupata da una ragazza del quartiere. Diversi vicini di casa si erano schierati dalla parte dell'abusiva, dicendo di preferire lei alla donna accusata di omicidio. Nei giorni scorsi l'abitazione è stata sgomberata ed è stata sottoposta a sequestro.