Omicidio Checco Maimone, agli chalet di Mergellina nuovi rilievi balistici per chiarire la dinamica
Proseguono le indagini per fare piena luce sull'omicidio di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso sul Lungomare di Napoli la notte tra il 19 e il 20 marzo. Nella mattinata di oggi, giovedì 6 aprile, la Polizia Scientifica si è recata nuovamente all'esterno degli chalet di Mergellina, dove è avvenuto l'omicidio, e hanno effettuato nuovi rilievi balistici per determinare con precisione la dinamica della sparatoria che ha portato alla morte di Checco Maimone.
Gli spari causati da una lite banale: Checco ucciso da un proiettile vagante
Per l'omicidio di Francesco Pio Maimone c'è, per una banale coincidenza, un suo omonimo, Francesco Pio Valda, 19 anni, accusato dell'omicidio del suo coetaneo. Secondo la ricostruzione degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli, che indagano sull'accaduto, il 18enne sarebbe morto in conseguenza a una banale lite, alla quale Checco non aveva, tra l'altro, nemmeno preso parte.
Quella notte, agli chalet di Mergellina, nel fine settimana molto frequentati soprattutto da giovani e giovanissimi, qualcuno avrebbe sporcato le scarpe, molto costose, di Francesco Pio Valda, probabilmente versandoci sopra una bibita. Il 19enne avrebbe estratto una pistola, ma in molti hanno pensato fosse finta: per dimostrare che, al contrario, l'arma era vera, Valda avrebbe esploso alcuni colpi; un proiettile ha centrato in pieno petto Checco Maimone, che era a pochi metri di distanza in compagnia di alcuni amici.
Al momento, però, gli inquirenti non sono ancora riusciti a trovare né l'arma che ha ucciso Maimone, né le scarpe che avrebbero dato il via alla lite che ha poi portato all'omicidio.