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Omicidio al Vulcano Buono, il custode in carcere: “Ho reagito a un’aggressione”

Disposto il carcere per Antonio Emanuele De Luca, reo confesso dell’omicidio di Domenico Esposito davanti al Vulcano Buono; la lite per uno pneumatico forato.
A cura di Nico Falco
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La vittima, il 28enne Domenico Esposito
La vittima, il 28enne Domenico Esposito

É stato convalidato l'arresto in flagranza di Antonio Emanuele De Luca, il custode 20enne reo confesso dell‘omicidio di Domenico Esposito, il 28enne di Acerra accoltellato a morte sabato pomeriggio nel parcheggio del centro commerciale Vulcano Buono, a Nola, in provincia di Napoli; il ragazzo è comparso oggi davanti al gip di Nola, che ha confermato la misura cautelare del carcere.

L'avvocato dell'indagato, Mario Griffo, ha annunciato che chiederà un supplemento investigativo e che presenterà ricorso al Tribunale del Riesame. De Luca ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, sostenendo di avere sferrato le coltellate con con l'arma che aveva in tasca per difendersi da un'aggressione, in particolare dal padre della vittima che, come si vedrebbe anche dalle registrazioni delle telecamere di sorveglianza che inquadrano il parcheggio, gli avrebbe strappato gli occhiali.

La lite, è stato ricostruito dai poliziotti del commissariato di Nola, che hanno bloccato De Luca poco dopo il ferimento, sarebbe scattata per una ruota forata: una dipendente di uno dei negozi del Vulcano Buono, rimasta bloccata nel parcheggio, avrebbe chiesto aiuto ad un custode, che però si sarebbe rifiutato di aiutarla a sostituire lo pneumatico, sembrerebbe per l'assenza del cric. Non è chiaro se si fosse rivolta direttamente a De Luca o se questi fosse intervenuto successivamente. La giovane avrebbe a quel punto chiamato il padre, che sarebbe arrivato col fratello. Tra i tre uomini sarebbe partito il litigio, conclusosi poco dopo con le coltellate e la corsa verso l'ospedale Santa Maria della Pietà di Nola, dove Esposito è deceduto un paio d'ore dopo per i fendenti, tra i quali uno diretto al petto.

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