Omicidio a Santa Lucia, una tangente su un Rolex rapinato dietro l’agguato a Sesso
Pasquale Sesso sarebbe stato ucciso da un killer del clan Elia per contrasti nati dalla spartizione di una tangente su un Rolex rapinato a giugno ad un turista in zona. Sarebbe questo il retroscena dell'omicidio avvenuto lo scorso 5 luglio nella zona di Santa Lucia, nel centro di Napoli, e per il quale è stato arrestato Gennaro Belaeff, ritenuto legato proprio al gruppo criminale che anni fa era egemone nella zona del Pallonetto e che è stato negli anni decimato da una pioggia di manette e di anni di carcere. Il particolare emerge dall'ordinanza a carico del 27enne, sottoposto a fermo lo scorso 9 gennaio.
La vittima, legata al clan Mazzarella e per gli investigatori negli ultimi tempi intenzionata a ritagliarsi un proprio spazio criminale, venne ferita a morte da una raffica di colpi mentre era in scooter e stava passando proprio davanti all'abitazione di Belaeff; il giovane avrebbe esploso i numerosi colpi dal balcone di casa sua. Il 27enne venne fermato poco dopo l'omicidio, nel corso delle immediate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (pm Celeste Carrano): la Squadra Mobile della Questura di Napoli (coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini) eseguì una perquisizione nell'edificio abitato dalla sua famiglia e venne rinvenuta una pistola compatibile con quella usata per il delitto e nelle tasche di Belaeff venne trovato un proiettile 9×21, come quelli usati per l'agguato.
Poco prima anche Luigi Sesso, fratello di Pasquale, era stato vittima di un agguato ma riuscì a salvarsi. Determinanti per le indagini sono state le telecamere di sorveglianza della zona e l'analisi delle chat sul cellulare dell'indagato. Per gli inquirenti i quattro fratelli Sesso sono rapinatori professionisti di orologi di lusso, tanto che Gennaro Sesso viene classificato dall'Europol come "High Value Target".