Giorgia Meloni a Napoli per l’accordo Bagnoli col sindaco Manfredi. Corteo di protesta
Lunedì 15 giugno è il giorno della firma per Bagnoli, o meglio per i lavori – gli ennesimi – che promettono di ridare finalmente nuova vita all'ex area siderurgica Italsider a Ovest di Napoli che dagli anni Novanta è una sorta di "capsula del tempo" della città, archeologia industriale dai tanti piani e dalle tante promesse, bonificata più volte ma ancora non risanata del tutto. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei ministri, a Napoli in mattinata per siglare l'accordo con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il patto trasferirà 1,2 miliardi di euro per l'area Occidentale.
Le parole del sindaco Gaetano Manfredi su Bagnoli
È il primo cittadino quello più ottimista su ciò che porterà l'accordo: «Noi ci auguriamo che questa sia la volta buona, sono convinto che finalmente riusciremo in tempi molto rapidi a completare il recupero di quest'area che è fondamentale per la città, avviando anche gli investimenti privati. Finalmente una storia così lunga trova una conclusione e un'accelerazione forte per recuperare un pezzo di città importante per i bagnolesi e per i napoletani».
Il discorso si sposta poi sul ricasco lavorativo: «È stato raggiunto con le aziende un accordo per cui il 20-25 per cento della forza lavoro necessaria sarà reperita dal territorio "se – ha specificato Manfredi – ovviamente si trovano le professionalità. Un metodo che – ha spiegato il sindaco – sarà applicato anche nelle gare a venire non solo per Bagnoli ma per tutte le grandi infrastrutture che si stanno realizzando a Napoli».
Dunque l'obiettivo del piano è molteplice: interventi di messa in sicurezza, bonifica e risanamento ambientale delle «aree di rilevante interesse nazionale del comprensorio Bagnoli-Coroglio». Spiega Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Invitalia: «Oggi consegniamo le aree delle cosiddette fondiarie per l'inizio dei lavori di bonifica. Si tratta di tutta la parte che dalla Porta del Parco arriva al mare lungo via Diocleziano, per cui è veramente l'inizio operativo delle opere di bonifica di questo sito. Oggi iniziamo e stiamo rispettando il cronoprogramma, dovremmo finire nel giro di qualche anno.Sono 250 ettari, noi ne abbiamo 190 su cui lavorare. Oggi cominciamo con i primi 16 ma abbiamo già le procedure in corso per il resto».
Politicamente l'accordo è tuttavia pesantemente contestato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. De Luca è presente oggi all'incontro ed è la prima volta che rivede Meloni dopo il caso-Caivano, la battuta «Sono quella stronza della Meloni…». Secondo il governatore, l'ingente stanziamento sarebbe in realtà sottratto ai Fondi Coesione e Sviluppo sul quale De Luca ha in corso un pesante contenzioso – anche legale – col governo centrale. Per ora di certo c'è il via libera ad una prima tranche, ma De Luca a più riprese ha ribattuto pubblicamente: «È una truffa mediatica, sono soldi della Regione, non del Governo».
Di diverso avviso Manfredi, che spiega: «Noi abbiamo una grande quantità di risorse tra fondi europei e fondi di sviluppo e coesione, ci sono quasi 13 miliardi a disposizione", ha detto, lasciando cosi' intendere che gli interventi cancellati dall'elenco del Patto Fsc possano trovare nuovi fondi proprio in queste altre risorse. Il vero problema è riuscire a spendere le risorse in tempi giusti, perché non abbiniamo tanto tempo davanti per evitare di perderli come accaduto in passato».
Intanto, "accogliere" la premier e leader della destra italiana di governo, anche proteste: circa duecento manifestanti, appartenenti a diversi movimenti studenteschi e dell'area antagonista di Napoli, sono partiti per un corteo di protesta in occasione dell'arrivo di Meloni. «Sappiamo che negli anni si sono susseguite le passerelle e non permetteremo che ce ne saranno altre. Siamo qui per dire che non accettiamo più nessuna stretta di mano, come ce ne sono state negli anni».
Le parole di Giorgia Meloni su Bagnoli
«A Bagnoli sempre mancate le risorse, le abbiamo trovate. È l'opera di risanamento più ambiziosa d'Europa»: dice Giorgia Meloni presentando l'accordo. «Voi conoscete tutti meglio di me la storia di questo territorio, di quello che è accaduto qui a Bagnoli dopo che il 20 ottobre 1990 fu spenta e nel 1993 fu definitivamente chiusa quella che per quasi un secolo era stata una delle aree industriali più grande d'Europa, che aveva segnato la storia produttiva del Sud e dell'Italia. Ho visto che fuori ci sono dei manifestanti, dagli slogan direi che sono centri sociali, ma se così non fosse, voglio dire a quei cittadini che parlano di passerelle che li capisco, ma voglio dire a quei cittadini anche di darci la possibilità di dimostrare che le cose possono cambiare».