Da stasera in Campania c’è il coprifuoco
Dalle ore 23 di oggi, 23 ottobre 2020, in Campania sarà attuato un provvedimento di coprifuoco. È così definito (il termine era usato durante le Guerre Mondiali) il divieto straordinario di uscire durante le ore serali e notturne imposto dall’autorità. La Regione Campania ha emanato una ordinanza, la numero 83 del 22 ottobre 2020, firmata dal presidente Vincenzo De Luca.
Dal 23 ottobre e fino al 13 novembre 2020 e comunque fino all’adozione di un prossimo Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri (Dpcm) è dunque «fatto obbligo» (è questa la dicitura dell'ordinanza» di chiusura di tutte le attività commerciali, sociali e ricreative dalle ore 23 alle ore 5 del giorno successivo e sono vietati gli spostamenti privati che non abbiano valida motivazione. L'obiettivo del coprifuoco in Campania è evitare gli assembramenti nei locali notturni e cercare di arginare il numero di contagi Covid-19 in Campania che ormai hanno raggiunto una curva esponenziale.
Ci si potrà spostare in caso di emergenza esibendo un’autodichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445. Se necessario, le forze dell'ordine potranno chiedere di esibire specifica documentazione (ad esempio ricevuta di pagamento, biglietto di ingresso, titoli analoghi) attestante il motivo autocertificato.
Il modello di autocertificazione è stato diffuso dal ministero dell'Interno ed è un prestampato in carta semplice in cui si motivano le ragioni dello spostamento oltre l'orario previsto dalla norma emergenziale in vigore. Sono previste sanzioni (multe) e chiusure dei locali che non dovessero rispettare le norme. Già da stasera è prevista l'intensificazione dei controlli di polizia nelle principali zone dei cinque capoluoghi della Campania, dove già vige peraltro il divieto degli spostamenti tra province, voluto sempre dalla Regione nel "pacchetto anti-Covid".
Perché si chiama coprifuoco?
Molte persone si sono chieste il perché di questo termine : copri fuoco. Risale alla notte dei tempi, a quando cioè nei villaggi, superata una certa ora, la campana o una tromba segnalava agli abitanti il divieto di accendere fuoco (e la necessità appunto di sopprimere quelli accesi sotto la cenere). Motiv? Evitare nottetempo incendi accidentali. Poi durante le Guerre Mondiali il termine è stato usato per identificarel l'ordine delle autorità militari di rientrare a casa dopo una certa ora pena l'arresto.