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Officina di auto rubate trovata grazie al gps: il disturbatore di frequenze aveva le pile scariche

Due persone sono state arrestate in una officina abusiva a Secondigliano, Napoli Nord, sorprese mentre smontavano un’automobile rubata.
A cura di Nico Falco
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In una zona isolata, ma a pochissimi passi dalle principali vie di scorrimento: posizione ideale, quella dell'officina per smontare auto rubate scoperta dai carabinieri a Secondigliano, nella periferia Nord di Napoli. Alla casupola di cemento e lamiere i militari sono arrivati grazie al segnale gps di un veicolo, ancora percepibile perché il locale era sì fornito di un disturbatore di frequenze, ma non era funzione perché le batterie erano scariche.

L'officina abusiva a pochi passi dalla Tangenziale

L'officina è stata individuata in viale privato Agrelli, una stretta traversa che collega il corso Secondigliano a via Vecchia Comunale di Miano, a poche centinaia di metri da piazza di Vittorio e quindi dall'aeroporto di Capodichino, dalla Tangenziale e dall'accesso all'asse perimetrale Melito-Scampia. Intorno al locale diverse carcasse e rottami d'auto abbandonati e ormai avvolti dalla vegetazione, probabilmente resti di altri veicoli rubati e smontati.

Il disturbatore gps con le pile scariche

Quando i carabinieri sono arrivati, hanno sentito un tonfo provenire dalla casupola: era un attrezzo da meccanico finito a terra. Hanno così controllato la struttura e hanno scoperto all'interno Eduardo De Benedictis e Giovanni Sollo, rispettivamente 43 e 28 anni, che in quei momenti stavano smontando un'automobile che si è rivelata essere proprio quella ricercata.

I militari hanno accertato che nel locale era presente un disturbatore di frequenze, che serve proprio a "schermare" l'area e impedire che il segnale gps venga captato all'esterno, in modo da neutralizzare questo tipo di antifurto; il dispositivo non era però in funzione perché le pile si erano scaricate e non erano state sostituite.

I due si sono accorti della presenza dei militari quando era ormai troppo tardi, erano già circondati. Sono stati entrambi arrestati con l'accusa di riciclaggio e sono stati portati in carcere in attesa di giudizio. L'area è stata sequestrata, così come le auto "cannibalizzate" su cui sono in corso ulteriori accertamenti per risalire alla provenienza.

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