video suggerito
video suggerito
Omicidio Rosa Gigante, mamma di Donato De Caprio

Occupata la casa della presunta assassina della mamma di Donato De Caprio, i vicini: “Meglio l’abusiva”

A Pianura ragazza ha occupato la casa di Stefania Russolillo, in carcere per la morte di Rosa Gigante; i vicini di casa la sostengono.
A cura di Nico Falco
247 CONDIVISIONI
Stefania Russolillo e Donato De Caprio
Stefania Russolillo e Donato De Caprio
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Meglio un'occupante abusiva che la famiglia di un'assassina. A Pianura, Napoli Ovest, il marchio di Caino non ricade soltanto su Stefania Russolillo, in carcere con l'accusa di avere ucciso Rosa Gigante, la mamma del tiktoker e salumiere Donato De Caprio, ma su tutta la sua famiglia, compreso il marito che ha chiamato la Polizia e aiutato nelle indagini: per i vicini è meglio che la sua casa resti occupata abusivamente piuttosto che continuino a viverci i suoi parenti, anche quelli che in questa tragedia non hanno nessuna colpa.

L'aria che tira in via Sant'Aniello viene raccontata, attraverso le testimonianze raccolte sul posto, nella puntata di oggi de La Vita in Diretta. La questione è quella dell'occupazione abusiva: dopo l'omicidio di Rosa Gigante, e il fermo di Stefania Russolillo, la famiglia della presunta assassina ha lasciato l'abitazione. E così, mercoledì sera, la casa è stata occupata. Una ragazza di 24 anni del quartiere si è infilata nell'appartamento e si è auto denunciata alle forze dell'ordine.

I vicini raccontano di essere stati in un primo momento contrari, salvo cambiare idea quando hanno parlato con la giovane. La descrivono come una brava ragazza, diabetica, rimasta sola dopo il litigio col compagno e con un bambino di due anni a cui badare. E, a quanto pare, hanno scelto quello che vedono come il male minore: "Meglio una occupante abusiva che i familiari di un'assassina, fosse anche il nonno".

La 24enne, intervistata dall'inviata della trasmissione di Rai Uno, si è detta consapevole di essere nel torto. "Sono una ragazza onesta – dice – ho occupato questa casa per necessità, perché gli affitti sono alti, lavoro tutto il giorno, mi faccio in quattro e quando non ci sono il bimbo sta con mia madre". E anche lei torna sul liet motiv che porta all'autoassoluzione: "So di avere commesso un reato, ma io non ho ucciso nessuno. Se avessi avuto i soldi non avrei mai occupato la casa di un'assassina".

247 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views