Occupano la sua casa mentre è a lavoro, la storia di Umberto: “Mi hanno strappato un pezzo di cuore”
È molto simile ad un brutto sogno quello che sta vivendo Umberto Monfrecola, assegnatario di un alloggio popolare nel comune di Quarto, cittadina alle porte di Napoli, dallo scorso 7 novembre. L'uomo, dopo esser uscito di prima mattina per andare a lavoro, si è visto occupare la casa da due donne con tre bambini.
Una volta rientrato nel rione, Umberto ha immediatamente chiamato i carabinieri ed ha sporto querela:
Sto subendo una violenza enorme di quelle che non immagini mai di poter subire. Dentro casa ho tutte le mie cose, i miei vestiti, documenti che mi servono per il lavoro. Io vivo lì da quarant'anni perchè ci abitavano i miei genitori che erano gli assegnatari. Poi, dopo la morte di mia madre, ho fatto richiesta e sono diventato assegnatario anche io
Umberto è separato e ha due figlie che, ogni due fine settimana, teneva con sé a casa. «Ora chiaramente non è possibile – ha spiegato – e ho dovuto raccontare alle mie bambine che il loro papà ha subito una cosa brutta da persone cattive». Intanto le occupanti restano chiuse dentro l’appartamento che dall’esterno sembra chiuso e disabitato. «Io sono entrato in casa solo per dieci minuti accompagnato dai carabinieri – racconta Umberto – perché dovevo recuperare il certificato di assegnazione, ma non le ho viste. Solo in un secondo momento le ho viste dal balcone e abbiamo un po’ discusso. Sono quelle cose che non ti aspetti mai dalla vita, perché toccano un pezzo del tuo cuore e te lo strappano». Da tre giorni, a supporto di Umberto, c'è anche il deputato Francesco Emilio Borrelli. Che spiega:
Questa è la quinta segnalazione che mi arriva dall’inizio dell’anno su questo rione , ma a differenza delle altre volte, il signor Monfrecola ha denunciato perché dalla documentazione sembra che sia effettivamente il legittimo assegnatario.