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Occupa il parcheggio in via Caracciolo con una sedia e la scaglia sull’auto di una donna

Seconda denuncia in due giorni per un 33enne napoletano: già identificato come parcheggiatore abusivo, è accusato di avere lanciato una sedia contro un’automobilista.
A cura di Nico Falco
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Si era "riservato" il parcheggio in via Caracciolo, pretendeva che nessuno si fermasse lì. E così, quando una donna ha lasciato la sua auto, l'ha insultata e poi ha preso la sedia che aveva piazzato per "bloccare" il posto e l'ha scagliata contro l'automobile. Storia raccontata nella denuncia presentata dai carabinieri dalla vittima, una 53enne, e che si è svolta nella mattinata del 28 luglio nel centro di Napoli, in una delle strade principali della città. Il presunto responsabile è stato identificato dai carabinieri: si tratta di un 33enne della Riviera di Chiaia, che era stato già denunciato nella notte tra domenica e lunedì come parcheggiatore abusivo ed oggi, 30 luglio, è stato denunciato anche per l'aggressione.

L'episodio fa venire in mente un fenomeno odioso che qualsiasi napoletano conosce bene: la "consuetudine" di riservarsi un posto auto con degli oggetti, fioriere o in questo caso una sedia, come se le strisce blu fossero un parcheggio privato. Come accadde, con esiti ben più tragici, il 19 aprile 2021 a Torre Annunziata, quando, in una spedizione punitiva, venne ucciso Maurizio Cerrato. Il motivo? La figlia aveva osato parcheggiare l'automobile in un tratto di strada che, come dimostrano anche le immagini archiviate su Google Maps, veniva utilizzata come parcheggio privato piazzando sedie e fioriere.

Nel caso di via Caracciolo, la 53enne aveva cercato di parcheggiare sulle strisce blu, quindi in un'area dove la sosta è consentita e regolamentata e, assolutamente, non è "prenotabile", tantomeno con sistemi come una sedia piazzata chissà da chi. L'uomo, stando alla denuncia della vittima, si sarebbe avvicinato durante le manovre di parcheggio e avrebbe sostenuto che il posto era già occupato e, davanti alle rimostranze, non si sarebbe fatto scrupolo di passare prima agli insulti, poi alle maniere forti, lanciando la sedia contro la vettura.

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