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Nuovo Santobono coro di no: “Opera inutile, De Luca si occupa di mattoni e non di salute”

Pioggia di critiche per il mega progetto presentato da De Luca. Caldoro: “Spreco di denaro, si sostenga ciò che già c’è”. Anche Siani (Pd) solleva dubbi: “Ci sarà il personale per farlo funzionare?”. Petizione dei cittadini contro la chiusura della struttura al Vomero.
A cura di Antonio Musella
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Sorgerà a Ponticelli, nell'estrema periferia est di Napoli ai confini con il Comune di Volla, il nuovo ospedale pediatrico della città di Napoli. Un investimento della Regione Campania di oltre 300 milioni di euro nell'ambito del piano di edilizia ospedaliera voluto da Vincenzo De Luca, che conta complessivamente 2 miliardi di investimenti, tutti concentrati però sul "mattone e calcestruzzo", nuove opere propedeutiche al taglio di nastri, ma che non cambieranno di fatto l'offerta dei posti letto in città. Non mancano le proteste dei cittadini e soprattutto le critiche bipartisan alla scelta di De Luca, che sembra orientata più alla realizzazione di una "mega opera" piuttosto che al potenziamento dell'offerta sanitaria in città. De Luca non ha ancora chiarito se il nuovo ospedale sostituirà lo storico "Santobono" situato al Vomero nella zona collinare della città. Appare però improbabile che Napoli possa avere due ospedali pediatrici visto che il fabbisogno della città è rimasto sostanzialmente uguale, anzi, il calo demografico ha abbassato il bacino di utenza di riferimento.

L'attacco di Caldoro: "Meno mattoni e più salute"

Tra i limiti del nuovo ospedale presentato da De Luca c'è innanzitutto la sua posizione. L'area in questione, tra Napoli e Volla, ricadrebbe in piena zona rossa del Vesuvio, ovvero quell'area dove non si potrebbe costruire proprio per il rischio di eruzioni del vulcano. Ma tant'è la nuova struttura sanitaria nascerebbe a poca distanza dall'Ospedale del Mare, realizzato anch'esso in zona rossa. Ma la difficoltà più grande è senza dubbio legata ai collegamenti con quella zona della città. Già oggi il quartiere di Ponticelli è poco collegato non solo con il centro della città, ma anche con le altre aree periferiche. Il polo pediatrico cittadino, dunque, rischia di spostarsi da una zona centralissima, quella del Vomero, ed estremamente periferica e difficilmente raggiungibile.

Le critiche sul progetto di De Luca arrivano da più parti. Contattato da Fanpage.it, il leader dell'opposizione in consiglio regionale Stefano Caldoro ha commentato laconico: "La delocalizzazione del Santobono non è una priorità, De Luca si occupi meno di mattoni e più di salute". L'ex governatore ricorda come la necessità dell'area metropolitana di Napoli è quella di un potenziamento dell'offerta sanitaria e non quella di nuove opere edilizie: " Un nuovo investimento in mattoni è inutile – spiega – bisogna invece garantire risorse alle strutture che ne hanno più bisogno attraverso investimenti mirati all’inserimento di nuove tecnologie, puntando sulla formazione e sull’arrivo di personale , all’alta specialità . Risorse per integrare le eccellenze che ci sono già garantendo una rete pediatrica e di ricerca tra Santobono , Cardarelli e Policlinico. Sostenere la realizzazione di un Irccs, bisogna puntare sulla qualità delle prestazioni e non sullo spreco di denaro in delocalizzazioni solo costose". In buona sostanza uno spreco di denaro pubblico per il leader dell'opposizione, che invece sottolinea come l'attuale Santobono sia un fiore all'occhiello della sanità campana.

Siani (Pd): "Da dove si prende il personale per farlo funzionare?"

Ma i dubbi e le perplessità sul mega progetto del presidente della Regione Campania arrivano anche dal centro sinistra. E' il deputato del Partito Democratico, Paolo Siani, pediatra e direttore dell'unità pediatrica complessa degli ospedali "Cardarelli" e "Santobono", ha sollevare interrogativi. "Si tratta di un intervento importante, è la prima volta che si investe così tanto su un ospedale pediatrico" sottolinea il premessa il deputato contattato da Fanpage.it. Ma subito dopo solleva diversi interrogativi: "La prima questione è quella del persone, da dove si prenderanno medici e infermieri per far funzionare il nuovo polo pediatrico? Questo al momento De Luca non lo ha detto, e non lo ha detto nessuno. Questa opera non è un cantiere di un palazzo, stiamo parlando di un'opera complessa e importante, si sarebbe dovuto fare parallelamente al piano edilizio anche quello del reclutamento del personale, visto che i soldi del PNRR permettono di realizzare opere e non possono essere spesi per assunzioni. Vista la situazione di altri ospedali, come l'Ospedale del Mare, faccio fatica a pensare che il personale del nuovo polo possa essere preso da altri nosocomi".

Siani lancia poi una proposta: "Io mi auguro che la Regione Campania possa sostenere la nascita di un IRCCS  (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) da installare nell'attuale Santobono, sarebbe una cosa importante e si tratterebbe del primo nel Sud Italia. Non posso pensare che la struttura di via Mario Fiore non resti comunque una struttura sanitaria, ma anche questo per ora nessuno lo ha chiarito". Al momento il destino della storica sede è assolutamente avvolto nella nebbia. Sicuramente non potrà continuare ad essere un ospedale pediatrico come lo è stato fino ad ora, perché produrrebbe, sommato ai 480 posti del nuovo polo, una sovrastima di disponibilità rispetto al bacino di utenza.

Anche una raccolta firme: "Che fine farà la struttura del Vomero?"

L'allarme sul futuro dell'attuale ospedale pediatrico serpeggia nel quartiere collinare della città, dove è stata promossa anche una petizione con ben 1500 firme per chiedere che non venga chiuso lo storico nosocomio. A promuoverla Gennaro Capodanno, presidente del "Comitato valori collinari", la petizione dice: "no ad un'eventuale soppressione di questa struttura che, con il fondamentale pronto soccorso, unico nell'area, è posta, da generazioni, a servizio dei bambini, nell'ambito di un territorio, quello della municipalità collinare, dove risiedono circa 120mila napoletani. Ben venga un nuovo polo pediatrico distinto, in un'altra area della città, ma lasciando al suo posto l'ospedale di via Mario Fiore".

Oltre al personale c'è da calcolare l'indotto che l'ospedale riversa sul quartiere, dove la sua presenza da diversi decenni ha prodotto un fiorire di attività commerciali. Dal Comune di Napoli intanto, nonostante le proteste, piena luce verde al progetto di De Luca, con il Sindaco Gaetano Manfredi che, come prevedibile, ha tessuto gli elogi del progetto garantendo il supporto dell'amministrazione comunale.

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