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Nuovo ascensore a Monte Echia, scavi a Chiatamone e Corso Vittorio Emanuele per portare l’energia

Parte il cantiere per alimentare il nuovo ascensore di Monte Echia che collegherà via Chiatamone a Pizzofalcone. I lavori dureranno un mese e interesseranno via Santa Lucia, all’incrocio con via Chiatamone, via Lucilio che si trova poco più avanti, Corso Vittorio Emanuele all’altezza di piazza Saverio Mercadante per la posa del cavo elettrico. De Lorenzo: “Stop cantiere è un ecomostro”. Il ministro Franceschini: “Opera autorizzata”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Ultime fasi dei cantieri per realizzare l'ascensore di Monte Echia che collegherà via Chiatamone a Pizzofalcone. Il prossimo passo sarà l'installazione del cavo elettrico che dovrà alimentare l'impianto di salita. I lavori si terranno quest'estate e dureranno circa un mese e interesseranno via Santa Lucia, all'incrocio con via Chiatamone, via Lucilio che si trova poco più avanti, Corso Vittorio Emanuele all'altezza di piazza Saverio Mercadante. Si lavorerà nel sottosuolo per posare il cavo dell'E-Distribuzione. Il Comune prevede di partire lunedì 12 luglio dal Corso Vittorio Emanuele: lavori per 6 giorni, con il ripristino previsto a fine luglio. L'altro cantiere sarà a valle, in via Santa Lucia, incrocio Chiatamone, e via Lucilio, per portare la forniture elettrica all’ascensore di Monte Echia, con avvio il 26 luglio e lavori per circa un mese.

De Lorenzo (Leu): “Un ecomostro”

Ma non mancano le polemiche. La parlamentare di Leu, Rina De Lorenzo, ha rivolto un'interrogazione al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini sui lavori. “Il progetto dell'ascensore di Pizzofalcone a Napoli – scrive – è giunto alla realizzazione, dopo oltre 10 anni dal suo avvio, della cabina di smonto. Si tratta di un parallelepipedo di cemento armato costruito su un promontorio che è simbolo della più antica fondazione di Partenope, che dista solo pochi metri dai ruderi di quella che viene indicata dagli storici come la villa di Licinio Lucullo. È un ecomostro”.

Il ministro Franceschini: "Ha tutte le autorizzazioni”

Nella replica a De Lorenzo, il ministro della Cultura Dario Franceschini ha letto la nota della Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio e della competente soprintendenza territoriale, che spiega che “l'iter autorizzativo del progetto di “sistemazione e riqualificazione del belvedere di Monte Echia e di realizzazione dell'impianto elevatore tra Santa Lucia e Monte Echia”, elaborato dal comune di Napoli, è stato avviato nel 2005 e ha subito nel corso del tempo diverse modifiche sia in fase di progettazione che in fase di esecuzione”.

“Tutte le fasi progettuali – prosegue Franceschini – sono state sottoposte alla competente Soprintendenza per il rilascio delle previste autorizzazioni. In particolare, nel 2005 l'allora soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio di Napoli ha autorizzato il progetto di massima, ai sensi dell'articolo 21 del codice dei beni culturali e del paesaggio, dettando prescrizioni per la fase di esecuzione e richiedendo alcune modifiche in fase di progettazione esecutiva. Successivamente, nel 2007, la soprintendenza ha autorizzato il progetto sotto il profilo paesaggistico, ritenendolo compatibile con il contesto.

Per quanto riguarda la tutela archeologica, l'allora soprintendenza speciale, nel 2009, a seguito dei risultati di indagini preliminari, volte a definire le quote interessate da resti di natura antropica, ha approvato il progetto. Le indagini archeologiche hanno rilevato il banco tufaceo naturale, parzialmente intaccato da interventi di epoca moderna e le uniche evidenze rinvenute sono da riferire a resti di strutture moderne.

Nel complesso, la totale assenza di strutture, stratigrafie e materiali di interesse archeologico, ha evidenziato come l'area sia stata, in epoca storica, soggetta a significativi interventi di restauro che hanno comportato, almeno nel settore oggetto d'intervento, l'asportazione delle eventuali stratigrafie antiche. Più recentemente, nel 2016 la soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio ha assentito il progetto di variante che prevedeva, tra l'altro, l'abbassamento della quota di smonto degli ascensori di circa un metro rispetto alla selezione approvata nel 2007. La soprintendenza ha inoltre richiesto, nel 2017, un ulteriore approfondimento per gli aspetti archeologici in merito alle soluzioni previste per la parte circostante la struttura a nicchie che fodera il costone tufaceo. Nel luglio 2020 la soprintendenza ha quindi espresso parere favorevole per la messa in sicurezza del costone Monte Echia.

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