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“Non mi sono mai curato, mangiavo male e a causa del diabete ora sono cieco”: la storia di Elio Tronco

L’ospedale Monaldi di Napoli e l’associazione APMO hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione e prevenzione sulle retinopatie diabetiche.
A cura di Nico Falco
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Un occhio l’ho completamente perso un anno e mezzo fa, dall’altro vedo soltanto per un 15 per cento, ombre praticamente che piano piano so scompariranno anche loro”. Drammatica testimonianza, quella di Elio Tronco, 74 anni, originario di Caserta, che ha passato gran parte della sua vita a Roma, dove gestiva una gioielleria che ha dovuto chiudere proprio per i problemi alla vista. L'uomo è uno dei 460mila pazienti campani a rischio cecità a causa della retinopatia diabetica, la sua storia lo rende uno dei "testimonial" della campagna di sensibilizzazione avviata dall'ospedale Monaldi di Napoli in collaborazione con la Associazione Pazienti Malattie Oculari (APMO). “Il Diabete è una epidemia silenziosa che necessita di un approccio multidisciplinare. L’Azienda Ospedaliera dei Colli punta su terapie personalizzate. La certificazione ISO 9001 del nostro percorso per la cura delle retinopatie diabetiche è una ulteriore garanzia per i nostri pazienti”, commenta Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.

"Non mi sono curato, mangiavo male e ora sono cieco"

"Vivevo a piazza del Popolo, – racconta Elio Tronco – il peggioramento della vista mi ha obbligato a chiudere la gioielleria e a tornare a casa a Caserta dove posso contare sul sostegno dei miei figli". Si è accorto che stava perdendo completamente la vista "due anni fa, quando non c'era più nulla da fare. Ho girato il mondo in cerca di uno specialista che potesse ridarmi la vista. Finora non l’ho trovato e devo ringraziare Michele Allamprense che ha preso a cuore la mia storia e mi ha voluto nella sua associazione APMO".

E poi ammette: "Avrei dovuto seguire una dieta più equilibrata. Non ho fatto prevenzione. La colpa è tutta mia" ma, aggiunge, "certe malattie le capisci solo quando ti colpiscono". Oggi il 74enne continua a occuparsi di gioielli, per quanto gli è possibile vista la capacità visiva estremamente ridotta: "La malattia mi ha fatto riavvicinare alla mia famiglia e questo, forse, è l'unico grande conforto".

La campagna del Monaldi e di APMO: "Diabete, teniamolo d'occhio"

La Campania è la regione italiana con il più alto tasso di prevalenza di diabete di tipo 2 e con il più alto numero di pazienti a rischio cecità. Sui 500mila diabetici residenti nella regione (4-5 milioni sono i diabetici in Italia, ISS), solo 1 su 10 (92%) esegue controlli regolari alla vista che consentono di tenere a bada i danni oculari legati alla malattia.

La diagnosi e la presa in carico precoce dei pazienti restano l'arma più valida contro tutte le malattie, compresa la retinopatia diabetica. Nasce da questo concetto la campagna, realizzata col contributo non condizionante di Roche, che mira a sensibilizzare le persone con diabete sull'importanza di andare dall'oculista anche in assenza di sintomi, per un esame del fondo oculare prima che la retina abbia subito danni importanti e irreversibili. Il prossimo 5 giugno, presso l'Unità Operativa Complessa di Oculistica del Monaldi di Napoli, controlli gratuiti della vistas per i pazienti seguiti dalla diabetologia dell'ospedale napoletano.

Spiega Ada Maffettone, internista con expertise in diabetologia dell’Ospedale Monaldi:

Il diabete è una patologia in aumento con 62 milioni di persone affette in Europa, di cui più di 4 milioni in Italia (a cui va aggiunto 1 milione che non sa di averlo), il diabete è la quarta causa di morte. Nei paesi occidentali, come anche in Italia e in Campania in particolare, l’aumento è correlato principalmente a fattori quali l’invecchiamento della popolazione e stili di vita scorretti. Le maggiori complicanze derivate dalla malattia possono causare danni anche importanti a livello neurologico, renale, cardio-cerebrovascolare ed oculare.

La retinopatia diabetica è tra le complicanze più diffuse, oltre ad essere la più importante e precoce derivante dal diabete mellito ed è, ancora oggi nei Paesi industrializzati, la principale causa di cecità legale. Aggiunge Gianluigi Manzi, medico del servizio Retina della UOC Oculistica del Monaldi:

Dati epidemiologici dicono che almeno il 30% della popolazione diabetica sviluppa complicanze oculari. I sintomi a essa correlati spesso compaiono tardivamente, quando le lesioni sono già avanzate, e ciò limita spesso l’efficacia del trattamento. I principali fattori di rischio associati alla comparsa più precoce e a un’evoluzione più rapida della retinopatia diabetica sono: la durata del diabete, il cattivo controllo glicemico e l’eventuale ipertensione arteriosa concomitante. Negli stadi precoci, la retinopatia diabetica è generalmente asintomatica. La mancanza di sintomi non è indice, però, di assenza di danni alla retina dal momento che la riduzione della vista, di cui si accorge il paziente, compare spesso solo quando viene interessata la regione maculare o altri sintomi a volte sottovalutati come la comparsa di macchie mobili, la vista offuscata, la comparsa di aree scure, l'ipovisione, la difficoltà crescente di vista e la cecità.

La retinopatia diabetica, però, può essere tenuta sotto controllo con le nuove metodologie diagnostiche e il sostegno di molecole ad utilizzo intravitreale. Precisa Francesco Calabrò, direttore della UOC Oculistica del Monaldi:

Purché però si facciano controlli regolari che consentano una diagnosi tempestiva dei primi segni della malattia e che il diabete sia ben controllato. La diagnosi e la presa in carico precoce sono quindi fondamentali per salvare la vista. Per questo è importante sensibilizzare le persone con diabete sull’importanza di andare dall’oculista, anche in assenza di sintomi per effettuare un esame del fondo dell’occhio prima che la retina abbia subito danni.

Michele Allamprese, direttore esecutivo dell'Associazione Pazienti Malattie Oculari, sottolinea:

Oggi si stima che in Italia ci siano oltre 1 milione di diabetici che soffrono di retinopatia, ma questo dato potrebbe essere ampiamente sottostimato perché le persone non fanno controlli regolari. La Campania che ha già il triste primato di regione d'Italia con il più alto numero di diabetici, i pazienti tendono anche a trascurare la vista saltando i controlli almeno fino a quando la malattia abbia causato danni importanti su cui poi è più difficile intervenire. Per invertire questa tendenza è quindi essenziale realizzare campagne di informazione e sensibilizzazione che diano ai pazienti con diabete l'opportunità di conoscere i rischi legati all'insorgenza della retinopatia e l'importanza della prevenzione.

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