Non è vero che la Lombardia ha rifiutato il presepe donato da Napoli. Parla l’assessore Magoni
“Nessun rifiuto di Milano al presepe offerto dalla Campania. Sono stata io a chiedere di mandarlo a Bergamo, perché prima di essere assessore in Lombardia, sono bergamasca, cristiana, orfana, vedova e senza figli. E passerò il Natale da sola. Bergamo è la mia città e ha sofferto molto per il Coronavirus. Per me il presepe è un simbolo importante e non avrei mai rifiutato un dono così prezioso”. È addolorata Lara Magoni, assessora al Turismo e anche al Marketing e alla Moda della Regione Lombardia, nella giunta del governatore Attilio Fontana. Magoni ha sofferto molto per la polemica innescata sul presunto rifiuto della Lombardia di ospitare a Milano il presepe offerto dalla Regione Campania in segno di dono a tutte le regioni italiane come simbolo di unità nella crisi del Coronavirus. Contattata da Fanpage.it, l'assessora Magoni smentisce nettamente che ci sia stato un rifiuto. Anzi, l'assessora lombarda, di Fratelli d'Italia, rivendica fortemente la scelta di inviare il presepe a Bergamo, città che più di altre è assurta a simbolo della lotta al Covid19, per le tante vittime che l'hanno colpita.
Il presepe napoletano è stato montato a Bergamo ieri mattina, opera dei maestri pastorai Buonincontro di San Gregorio Armeno, storica stradina dei presepi nel cuore di Napoli, che quest'anno ha risentito fortemente della crisi del Coronavirus. La tradizionale fiera del Natale, infatti, che richiamava migliaia di turisti e visitatori da tutto il mondo, a causa della pandemia non si è potuta tenere. La Regione Campania ha deciso di fare omaggio di un presepe ad ogni regione italiana come gesto di unità nella lotta al Covid19. Opere realizzate dagli artigiani di San Gregorio Armeno, nello stile del presepe classico napoletano Settecentesco. I primi 9 presepi sono già stati installati ieri, altri 11 entro il 28 dicembre.
“I presepi – spiega Magoni – sono stati offerti dalla Regione Campania. I pastorai hanno partecipato ad un bando pubblico. E l'assessorato della Campania ha deciso di donarli alle Regioni italiane in segno di vicinanza e affetto. Io sono assessore in Lombardia, ma anche bergamasca e ho suggerito al collega Casucci che un simbolo così bello come il presepio dovesse andare a Bergamo. È stata una scelta che ho voluto personalmente. Questa città che è diventata famosa in tutto il mondo per la sua sofferenza, per le foto dei carri militari con le vittime del Covid che hanno fatto il giro del mondo. Quando ho visto la lettera di Casucci ho subito pensato che Bergamo avesse bisogno di un messaggio importante. Penso di aver fatto gesto importante, cristiano, di vicinanza a un territorio”.
“Anche Casucci – spiega Magoni – è rimasto male per questa polemica senza senso. Non era questo il messaggio del presepio, voleva essere un simbolo importante, un legame affettivo veramente forte tra Bergamo e la Campania. Una polemica fuorviante che mi fa male. Ho già sofferto a sufficienza come donna, sono mortificata da queste parole. Io porto al collo un rosario da 45 anni e non l'ho mai tolto. Peraltro io sono di Fratelli d'Italia, non della Lega, e la nostra leader Giorgia Meloni è molto legata al presepe napoletano”.
Il maestro presepiaio: "Bergamo bellissima città"
"Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori è stato gentilissimo – racconta Michele Buonincontro, maestro pastoraio a Fanpage.it – Una persona squisita. Ci ha accolto benissimo ed ha apprezzato molto l'opera. Ho saputo all'ultimo momento, quando sono andato in regione per firmare il contratto, che invece di portarlo a Milano, come da accordi, la destinazione sarebbe stata Bergamo. Com'è l'opera? Si tratta di un classico presepe napoletano Settecentesco, realizzato secondo i canoni della tradizione, con il tempio romano e la casa rustica. Ieri mattina l'abbiamo montato all'apertura della sede del Comune alle 7,30. Sono stati molto gentili, ci hanno messo a disposizione tutto il necessario. Bergamo è una bellissima città".