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Guerra in Ucraina

Quanto costerà il pane a Napoli dalla prossima settimana: “Manca la farina nei mulini”

Giuseppe Pappacena, presidente dell’associazione dei panificatori Appln Napoli: “Mai vista una crisi così. Se il Governo non ci procura la farina, chiudiamo”
Intervista a Giuseppe Pappacena
imprenditore e presidente Appln panificatori
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Nei mulini manca la farina, o, almeno, non ce ne mandano nelle quantità richieste. Stamattina ci hanno comunicato che il costo della farina salirà a 75 centesimi al chilogrammo. A settembre 2021 costava 36 centesimi al chilo. È più che raddoppiata. Tra dieci giorni probabilmente il prezzo arriverà a 1 euro al chilo. La situazione è drammatica e ci costringe ad aumentare inevitabilmente il prezzo del pane. Attualmente a Napoli il costo del palatone è di circa 2,20 euro al chilo, tra i più bassi d'Italia. Dalla prossima settimana salirà a 3 euro o 3,5 euro al chilo. Mentre i panini saliranno a 4 euro al chilo". È preoccupato Giuseppe Pappacena, 63 anni, imprenditore della panificazione di una famiglia attiva da quattro generazioni nel settore, e presidente da oltre 10 anni dell'Associazione Provinciale Panificatori Liberi Napoletani (Appln), nata nel 1904.

"Il problema sembra riguardi la Guerra in Ucraina – racconta a Fanpage.it – Una crisi così non l'avevo mai vista. Dopo 3 anni di difficoltà per il Covid non ci voleva proprio. È peggio del lockdown, almeno in quel caso avevamo la farina. Adesso ci manca proprio la materia prima, i costi di produzione sono triplicati, se il Governo non ci aiuta non so come supereremo questo mese".

Che sta succedendo?

"I panificatori sono in difficoltà. Da due settimane le spese per produrre il pane sono triplicate. Era cominciato con l'aumento della bolletta dell'elettricità e del gas già ad inizio anno e adesso si è passati alla farina. Dobbiamo per forza aumentare il prezzo del pane. Ci dispiace farlo, perché sappiamo che è un alimento che usano tutte le famiglie. Ma l'alternativa è chiudere e non averlo proprio".

Non si può sopperire alle carenze con altri tipi di farine, come l'integrale, la segale o l'orzo?

L'integrale al momento costa circa 2 centesimi in meno della farina 00. Segale e orzo sono più care e vanno sopra i 2 euro al kg. Non credo che possano essere la soluzione al momento.

C'è il rischio di non trovare più la farina negli scaffali nei prossimi giorni?

Il problema sono gli approvvigionamenti. Al momento i mulini ci hanno comunicato che non riescono a trovare grano e che per questo non possono assicurare gli ordinativi. Noi panificatori veniamo informati di mattina in mattina su qual è la disponibilità. Ma se chiedo 100 quintali, me ne mandano la metà. Non so se davvero non ci sia la farina nei mulini, ma questo è quello che ci hanno comunicato. In Italia peraltro non si produce più grano da anni, ormai. Abbiamo preferito comprarlo all'estero, in Ucraina o Russia, perché i loro prezzi erano inferiori.

Avete segnalato il problema alle istituzioni?

Abbiamo fatto un incontro con la Regione Campania due settimane fa, ma siamo ancora in attesa di risposta. Ieri abbiamo avuto una riunione con gli altri associati. Ma il problema è che manca la materia prima e senza farina non possiamo fare il pane. Mulini e pastifici stanno chiudendo. Tra poco potremmo chiudere anche noi. Chiediamo al Governo di aiutarci, di farci avere almeno la farina in qualche modo. Altrimenti non sopravviveremo 30 giorni.

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