Noemi, ferita in un agguato di camorra. I genitori dopo la sentenza: “Giustizia, non vendetta”
È stanca ma felice, la famiglia Staiano. Dopo più di un anno finalmente è arrivata la sentenza che scrive nero su bianco una verità importante: chi spara in pieno giorno a Napoli, colpendo una bimba di 4 anni, alla fine paga. Anche se la sentenza è solo di primo grado fa ben sperare. Diciotto e 14 anni per i fratelli Armando e Antonio Del Re. «Una sentenza buona, importante, giusta la consideriamo una sentenza che ha scritto un pezzo di verità su questa storia terribile, per dare giustizia a una bambina, a una famiglia e a una città». Vincenza Rando, avvocato della famiglia Staiano, è la prima a parlare all'esterno del tribunale di Napoli.
Tania e Fabio, i genitori di Noemi, insieme ai nonni, alla zia e a tutte le persone che sono state loro vicino, si stringono attorno all'avvocato che ha tra le mani la sentenza. Tania Esposito prende la parola, ha gli occhi stanchi ma pieni di luce, la stessa con cui può raccontare una storia alla sua piccola: «È un segno di riscatto per noi perché penso che nessuno debba scendere alle 17 e sparare all'impazzata». Le fa eco Fabio, suo marito: «A noi non bastavano neanche 100 anni per tutto il dolore che ci hanno procurato e ancora oggi ci portiamo, possiamo dire che abbiamo sempre parlato di giustizia e mai di vendetta».
Con loro nel giorno più lungo ci sono stati tutti. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, Alessandra Clemente, che mai li ha lasciati insieme a suo fratello Francesco. Libera, con Don Ciotti, Fabio Giuliani e l'associazione tutta. In mattinata, in silenzio, è arrivato anche Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia. La Fondazione Polis e la città tutta. Ora la verità processuale arriverà al secondo atto, ma nel frattempo, tornando a casa, Fabio e Tania, possono raccontare alla piccola Noemi, che ancora porta i segni di quel giorno, una storia: A Napoli chi sbaglia paga. E nel modo giusto.