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“No all’inceneritore”, gli studenti occupano il liceo De Liguori di Acerra per dire no al biocidio

Stop al biocidio e all’ampliamento dell’impianto rifiuti di Acerra: gli studenti occupano il liceo De Liguori e annunciano: “Sabato 13 manifestazione in piazza”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Occupato il liceo "Alfonso Maria De Liguori" di Acerra: gli studenti, assieme al coordinamento KAOS hanno deciso di occupare l'istituto per protestare contro l'ampliamento dell'inceneritore di Acerra e per riportare in auge un tema particolarmente forte: quello del biocidio. E annunciano una manifestazione per le 16.30 di sabato 13 gennaio in piazza Duomo ad Acerra, per sensibilizzare l'opinione pubblica. Questa mattina, dalle finestre del De Liguori campeggiano striscioni e slogan contro il biocidio e l'inceneritore: "Chi inquina deve pagare".

La questione riguarda la cosiddetta "quarta linea" dell'inceneritore di Acerra, che la Regione Campania vorrebbe costruire nell'impianto per poterla utilizzare in caso di emergenze. Ma i cittadini, i comitati e le associazioni fin dal primo momento si sono detti preoccupati, temendo che in realtà finisca per diventare un "semplice" ingrandimento dell'impianto, che dunque brucerebbe ancora più rifiuti di quanti arrivano adesso.

"Mentre anni fa la nostra classe dirigente tentava di nascondere la realtà", spiegano gli studenti in un comunicato, "pochi coraggiosi dottori realizzarono controinchieste, scoprendo che chi nasce nel nostro territorio soffre di un indebolimento a livello del dna, una condanna dalla nascita a una probabilità molto più alta di contrarre tumori e di morire di tumore rispetto a un cittadino di qualunque altra Regione". Il riferimento è allo studio presentato nell'agosto 2004 dalla rivista scientifica The Lancet Oncology, che in uno studio firmato dagli scienziati Alfredo Mazza e Kathryn Senior dal titolo "Il Triangolo della morte italiano connesso alla crisi dei rifiuti", nella quale indicarono Acerra come uno dei vertici, assieme Marigliano e Nola.

"Vogliamo che il biocidio torni sotto i riflettori", spiegano ancora gli studenti, "pretendiamo una gestione diversa dello smaltimento dei rifiuti, basata sul riuso e sul riciclo e su una economia circolare di essi; pretendiamo la fine delle politiche ecocide e di morte; pretendiamo la fine del silenzio da parte delle istituzioni circa il dramma della Terra dei Fuochi. Vogliamo che il governo nazionale e le istituzioni locali", aggiungono ancora gli studenti, "ci forniscano gli strumenti per lasciarci alle spalle la devastazione ambientale e gli strumenti per non doverla fronteggiare mai più".

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