No alla quarta linea del termovalorizzatore dei rifiuti di Acerra, protesta il 14 ottobre
Il Comitato unitario “No quarta linea inceneritore, per la difesa ambientale” ha promosso per il 14 ottobre un corteo ad Acerra al quale ha aderito il vescovo monsignor Antonio Di Donna. Il sindaco di Acerra Tito d'Errico, nel corso di una seduta del consiglio comunale, ha cercato di aprire una linea di dialogo tra il comitato e l'amministrazione per trovare un punto d'incontro e stilare un programma, prima della manifestazione, alla quale d'Errico non dovrebbe partecipare.
La protesta è stata promossa da alcuni gruppi di cittadini contrari all'eventuale quarta linea dell'inceneritore dei rifiuti, l'unico esistente in Campania, per realizzare il quale è stata necessaria una lunga battaglia contro il "fronte del no" all'impianto di smaltimento. La maggioranza in Consiglio comunale aveva già chiesto all'opposizione di fare un passo indietro riguardo alla loro adesione alla manifestazione, appellandosi all'unità sulla questione ambientale. La richiesta non è stata accolta, ma il sindaco ha ribadito l'importanza di essere uniti dell'unità per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Nella nota diffusa da monsignor Di Donna, il vescovo spiega:
c'è una Chiesa ancora poco aperta al territorio e facciamo fatica a condividere le attese di giustizia della nostra gente. Mi riferisco, in particolare, alle attese della gente riguardo alla difesa della salute, minacciata dalle tante fonti di inquinamento che viviamo sul nostro territorio. Proprio la giornata sacerdotale regionale vissuta a Pompei giovedì 28, ci sprona ad inserire il tema dell'educazione alla custodia del creato nel tessuto ordinario delle nostre comunità. È necessario che i cittadini controllino la difesa della salute pubblica.
Pertanto, in relazione alla fondata minaccia di ingrandire l'inceneritore di Acerra con la cosiddetta "quarta linea", dopo i reiterati appelli, anche del vescovo, rivolti alla Istituzione regionale, rimasti inascoltati, opportunamente un gruppo di cittadini, insieme con altri soggetti e anche con l'amministrazione comunale, ha organizzato per sabato 14 ottobre alle 16.30 una manifestazione pacifica» per chiedere lo stop agli interventi.
Tanti quelli che hanno risposto all'appello fatto dal Vescovo: La Parrocchia Sant'Alfonso Maria de' Liguori Acerra «Invita tutta la comunità a partecipare, nella scia indicata anche da Papa Francesco, a manifestare pacificamente la contrarietà alla realizzazione di questa 4º linea in un territorio già saturo dal punto di vista di inquinamento ambientale».
Paola Montesarchio, Segretaria del Partito Democratico circolo di Acerra. Consigliere Comunale capogruppo PD, in un lungo post sui social ha detto: «Il comitato unitario è riuscito ad organizzare una grande manifestazione di protesta pacifica. Sabato realtà cittadine diverse uniranno le forze per contrastare questa possibile ed ulteriore fonte di inquinamento», continua Montesarchio, «Mi sembra di tornare indietro nel tempo ai giorni trascorsi a scongiurare l'insediamento del termovalorizzatore. Ritrovarsi, come comunità, in difesa dell' ambiente, del diritto alla salute è sempre una cosa positiva. Molti dei nostri rappresentanti istituzionali, anziché avanzare proposte concrete giocano a suon di comunicati stampa. La maggioranza non mostra né forza né autorevolezza per imporsi su decisioni sovracomunali. Partiti politici in grado solo di speculare politicamente sul dolore e sulle paure di chi vive in questo territorio martoriato. Il mio invito è quello di ricercare soluzioni politiche, tecniche e legali per scongiurare la costruzione della quarta linea. Il PD è il mio partito ed il Presidente De Luca è il mio Presidente, ma un partito non è una caserma e non devi sempre condividerne la linea…figuriamoci la quarta!»
Si unisce al coro anche il Movimento 5 Stelle Acerra:«Il Movimento 5 Stelle sarà presente in tutte le sue declinazioni alla manifestazione contro la quarta linea dell’inceneritore di Acerra. La nostra è una posizione testimoniata dalla storia e dalle battaglie contro la visione inceneritorista che ha trasformato il nostro territorio nel “polo della monnezza”» rimarca il partito in un post, poi continua sottolineando l'importanza del tema che «riveste un’importanza basilare per il futuro e il rilancio della nostra Acerra. Contro l’inceneritore e per la difesa della vita occorre serietà e lavoro, non spot e perdita di tempo».
Anche l'Associazione ISDE medici per l’ambiente Campania in un comunicato stampa diffuso, firmato dal presidente Gaetano Rivezzi, Antonio Marfella sezione Napoli e Gennaro Esposito sezione Nola-Acerra, ha detto:«Troppi rischi per la salute con la quarta linea, noi medici per l'ambiente della Campania sosteniamo il comitato civico unitario, la diocesi e tutte le famiglie acerrane schierate contro la realizzazione di una ulteriore linea di incenerimento dell'impianto a2a. L'impatto ambientale locale è già altissimo, per cui non possiamo tollerare un ulteriore inquinamento. Alla manifestazione testimonieremo le evidenze scientifiche che dimostrano la nostra giusta richiesta di prevenzione sanitaria primaria».
L'associazione di giovani no-profit Youth Acerra, molto seguita sui social, ha aderito dicendo:
siamo la generazione cresciuta all’ombra di uno degli inceneritori più grandi d’Europa. Una presenza a volte ingombrante, che abbiamo vissuto come dato acquisito. Alcuni di noi il 29 agosto del 2004 c’erano: chi già nell’età giusta per capire, chi nei passeggini, chi con le mani strette a quelle dei propri genitori.
Altri il 29 agosto l’hanno vissuto soltanto come racconto. Il racconto di una consapevolezza che ad Acerra, vent’anni fa, era già radicata: un’alternativa, specie per un territorio già martoriato da problematiche ambientali ben note, era ed è possibile.Acerra ha già dato. Ha già dato tanto, troppo.
E lo diciamo umilmente anche noi, che intanto siamo cresciuti e che un po’ di tempo fa abbiamo provato a metterci insieme per tentare di restituirle qualcosa, per migliorarla, nella convinzione che Acerra possa e debba diventare una città a misura di giovani, del loro futuro, dei loro sogni, e non un posto da cui scappare al più presto.
Purtroppo, invece, c’è chi ritiene che la nostra città, che è una delle città con la percentuale più alta di raccolta differenziata in tutto il Sud Italia, non possa essere altro che la pattumiera d’Italia.