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No al sito di compostaggio Napoli Est, comitati in piazza a San Giovanni contro il Comune

Approvato dalla Municipalità un documento: “Potenziare la differenziata”. Il senatore Ruotolo: “Sito necessario”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Comitati in piazza oggi a Napoli Est per dire “no” al nuovo sito di compostaggio da 30mila tonnellate all’anno, già approvato dalla giunta Manfredi. Al fianco dei movimenti contro il biodigestore anche la consigliera regionale Marì Muscarà, recentemente uscita dal M5S. Una battaglia quella contro l’impianto sposata anche dal senatore pentastellato Vincenzo Presutto. La manifestazione di protesta si è svolta a San Giovanni a Teduccio, nei pressi della sede della VI Municipalità di via Atripaldi, dove si stava tenendo in contemporanea il consiglio presieduto da Alessandro Fucito, con la partecipazione dell’assessore all’Ambiente, Paolo Mancuso. I comitati hanno espresso la loro “contrarietà a qualsiasi ipotesi di realizzazione di un impianto di biodigestione nella nostra Municipalità. Ipotesi – sostengono – che metterebbe una pietra tombale a qualsiasi possibilità di riqualificazione e sviluppo dei nostri quartieri”.

I comitati: “No al sito di compostaggio anaerobico”

In un intervento in consiglio i comitati si sono detti contrari all’impianto di digestione anaerobica, che produce biogas. Mentre qualcuno si è detto favorevole ad un sito di compostaggio aerobico. È stato presentato un documento con delle firme. Mentre il consiglio municipale ha approvato a maggioranza (un solo contrario) un ordine del giorno. Per il presidente della VI Municipalità Alessandro Fucito: “Solo una immediata e spinta raccolta differenziata sull’intero territorio municipale, rimuovendo cassonetti, mini discariche e sporcizia potrà far comprendere la necessità di un impianto di compostaggio che resta l'unica alternativa ad incenerimento e discariche. Occorre offrire attenzione al territorio a partire dalle bonifiche attese da anni per eliminare la giusta percezione che sia il degrado ad aumentare e non la modernizzazione ad avanzare”.

L'ordine del giorno approvato in Municipalità

Cosa prevede l'Ordine del Giorno approvato a maggioranza dal consiglio della VI Municipalità?

"Considerato che in tutto il territorio della sesta Municipalità vi è ad oggi un livello bassissimo di raccolta differenziata e la dove questa è attiva non è oggetto di alcun sistema di controllo per la qualità della frazione organica. Che un impianto per il trattamento della frazione umida si colloca, come ovvio, all’ interno di un ciclo più complessivo della gestione dei rifiuti che ha come passaggio precedente e propedeutico la raccolta differenziata. Che l’impianto sia destinato alla sola frazione umida prodotta nella zona orientale di Napoli e non si superi la portata di 30mila tonnellate come da delibera comunale di cui in premessa. Che nell’ area vi sono già strutture e siti molto inquinati che hanno negli anni pregiudicato la salute dei cittadini e lo sviluppo economico dell’area. Che il PRG prevede in quel area il “grande parco del Sebeto” e assistiamo ad una graduale negazione dello strumento urbanistico approvato negli anni novanta dalla città. Che le delibere comunali prevedono già una serie di sgravi e di misure compensative;

Che l’area in questione è stata classificata Sito di Interesse Nazionale di "Napoli Orientale", individuato con la legge 426/98, è stato successivamente perimetrato con Ordinanza Commissariale del 29 dicembre 1999 del Sindaco di Napoli, nelle funzioni di Commissario Delegato per gli interventi di cui alle Ordinanze del Ministero dell'Interno n°2509/97 e successive, d'intesa con il Ministero dell'Ambiente.

Che Il SIN "Napoli Orientale" è stato oggetto di un "Accordo di Programma per la Definizione degli Interventi di Messa in Sicurezza e Bonifica delle aree comprese nel SIN di Napoli Orientale", sottoscritto nel novembre del 2007 tra Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Commissario di Governo per l'Emergenza Bonifiche e Tutela delle Acque nella Regione Campania, Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli ed Autorità Portuale di Napoli.

I consiglieri sotto-firmatari della sesta municipalità 

ritengono praticabile l’utilizzo dell’impianto proposto in un ciclo completo della gestione dei rifiuti a tali condizioni ad oggi assenti; 

Propongono la candidatura della sesta municipalità come laboratorio green per dell’intera città a partire dalla costruzione dal basso e partecipata di una moderna gestione dei rifiuti attraverso:

  • Il raggiungimento del tetto del 100% di raccolta differenziata sull’intera area della municipalità 6 con l’estensione del porta a porta al medesimo territorio con un sistema di premialità per le realtà più virtuose;
  • L’utilizzo delle compostiere di comunità, già acquistate dalla Regione Campania in numero di 198 unità, e mai utilizzate;
  • Un sistema di “premialità economica delle comunità virtuose” atto a diffondere e valorizzare una coscienza del riutilizzo e del riuso.
  • Utilizzo dei mezzi di trasporto dei rifiuti ad impatto ambientale zero e monitoraggio tecnico-scientifico;
  • Istituzione di focus tematici per la cittadinanza su investimenti necessari vincolati al miglioramento della gestione della municipalità 6;
  • Individuazione e realizzazione contestuale degli altri 2 siti cosi come da delibera comunale della precedente amministrazione
  • Rimodulazione del piano precedente di giunta, in occasione della successiva variazione di bilancio dovuta all’ incremento dei costi dell’impianto previsto, nella direzione di una realizzazione contestuale degli impianti previsti anche alla luce dei risultati della sperimentazione proposta.

Si conclude con le seguenti interrogazioni a risposta orale:

  1. all’assessore Mancuso: riguardo al parere espresso dalla Sovraintendenza sul diniego per motivi di carattere paesaggistico – ambientale, come l’amministrazione centrale ha pensato di ovviare?
  2. all’amministratore delegato Asia: una volta che la frazione arriva presso il sito la restante parte di rifiuta non FORSU dove verrà stoccata?

Ruotolo (Gruppo Misto): “L'impianto positivo per la città”

“Sono rimasto senza parole nel leggere le dichiarazioni del senatore dei 5 Stelle Vincenzo Presutto contro l'impianto di compostaggio di Napoli Est – afferma il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto-Ecosolidali – 30 mila tonnellate all'anno di frazione organica dei rifiuti domestici che diventano concime invece di riempire discariche. Certo, la decisione presa dal Comune di Napoli va condivisa con le istituzioni territoriali e la cittadinanza. E ai dubbi e agli interrogativi della gente vanno date risposte. L'impianto che dovrà sorgere in via De Roberto non è certo un inceneritore ma va nella direzione del recupero e del riutilizzo dei rifiuti solidi urbani. Le parole infuocate del senatore Presutto hanno più a che fare con dinamiche interne al Movimento 5 stelle che con i bisogni della città”.

“Sappiamo tutti – conclude Ruotolo – che il vero nodo è lo smaltimento illecito dei rifiuti industriali e non di quelli urbani. Le conseguenze della logica delle discariche illegali è la terra dei fuochi. "Il not in my name" aggrava i problemi, non li risolve. Se produciamo rifiuti dobbiamo smaltirli. Certo, insieme all'impianto andranno realizzate opere di compensazione ambientale e andrà migliorata l'area circostante all'impianto. Bisogna uscire dall'emergenza e la giunta Manfredi ne è ben consapevole”.

Anche Legambiente Campania è favorevole al sito di compostaggio: “Realizzare tale impianto a Napoli Est – scrive Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – è sicuramente un'operazione necessaria e fondamentale. Per farlo però oltre alla coerenza, già dimostrata da questa amministrazione comunale, ora serve anche il coraggio, quello di aprire una vera stagione della partecipazione a partire da Napoli Est. Un percorso partecipato serio e trasparente – aggiunge – non solo per la realizzazione dell'impianto, ma soprattutto per la "costruzione di comunità", consapevole e protagonista del cambiamento. Un'azione di tutela per la cittadinanza per difendersi da speculazioni politiche e fake news. Che pretenda che in quella municipalità non si realizzi un "polo della munnezza", ma il primo Distretto dell'economia circolare di Napoli, che veda in quell'impianto solo l'inizio e che vada invece a costruire filiere, reti e ponti con l'università presente nella municipalità, con investitori privati e progetti ambiziosi già in sperimentazione in quel territorio".

Presutto (M5S): “Quell’impianto mette a rischio salute”

Ma cosa aveva detto il senatore Vincenzo Presutto: “Voglio dire no all'impianto di compostaggio da 30 mila tonnellate, a Napoli Est. Ho predisposto una interrogazione al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Ministro della Salute Roberto Speranza ed al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, nel quale si evince che realizzare un sito di compostaggio tale vorrebbe dire mettere a rischio la salute di intere famiglie napoletane. È giunta l'ora di dire la verità ai cittadini: in un'area Sito di Interesse Nazionale (SIN), con particolare fragilità del territorio come quella di Napoli est, che soffre per la mancata attuazione delle bonifiche da anni e che continua a piangere morti per malattie tumorali riconducibili, in modo prevalente, all'inquinamento da idrocarburi, è inammissibile la costruzione di un sito che non sia a impatto zero per l'ambiente, ed il biodigestore è, invece, un impianto in grado di aumentare il tasso di inquinamento dell'area orientale provocando pericoli seri per la salute di coloro che vivono in quelle zone".

"Sono profondamente addolorato – aggiunge Presutto – dalla decisione presa, mentre lavoravo a Roma per salvare la città di Napoli dal grave debito che gravava sul Comune, uno dei primi atti politici della giunta Manfredi e del Consiglio Comunale, è stato quello di mettere in pericolo la salute dei cittadini inquinando ulteriormente l'area di Napoli Est che ancora aspetta da anni di essere bonificata. Tutto ciò è inaudito ed intollerabile. Questo atto scellerato è inoltre stato avvallato dal voto favorevole degli attuali esponenti del Movimento 5 Stelle presenti in Consiglio, che prevedendo i ristori nei confronti dei cittadini proprio derivanti dal fatto che essi sono evidentemente lesi dalla costruzione dell'impianto, hanno disatteso e dimenticato i veri valori fondanti del Movimento 5 Stelle voluti da Beppe Grillo, come la tutela dell'ambiente, lo sviluppo integrato e la giustizia sociale e che nel nuovo corso dovrebbero trovare riscontro ulteriore con il Presidente Giuseppe Conte, ma tutto ciò a Napoli è partito con il piede sbagliato. Auspico pertanto che, a seguito della mia interrogazione, ci siano risposte chiare ed un cambio di rotta veloce che possa mettere fine alle condizioni malsane che affliggono da anni la vita e la salute dei cittadini napoletani e che venga immediatamente bloccata la progettazione di questo nefasto impianto. Il mio impegno in questa direzione sarà determinato ed inamovibile sulle posizioni prese e finalizzate a tutelare la salute dei cittadini di Napoli. Chiunque adotterà misure contrarie a queste finalità, se ne assumerà la responsabilità politica e morale".

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